"A pagare davvero, però, come sempre, sono le famiglie italiane che hanno contratto un mutuo a tasso variabile e che ora rischiano di andare definitivamente sul lastrico." Con queste parole il Codacons commenta i dati da record di euribor. L'indice avrebbe raggiunto, il 5,33%, per quanto riguarda il tasso di interesse medio a tre mesi. Mentre, quello a sei mesi, si aggirerebbe a 5,421%. L'associazione, in un comunicato stampa diffuso al pubblico in questi giorni, afferma che la colpa sia tutta da addossare agli istituti di credito che non avrebbero fiducia reciproca. "Così, in una situazione di mancanza di liquidità, prestano ma fanno pagare a caro prezzo il rischio che corrono" - ha dichiarato il Codacons, che sollecita il governo a prendere seri provvedimenti di fronte ad una situazione del genere: l'euribor, il tasso utilizzato per indicizzare i mutui ipotecari a tasso variabile, non si aggravava così dal 1994. Intanto i cittadini attendono il regolamento attuativo, previsto dalla legge finanziaria del vecchio governo, che consentirebbe di sospendere il pagamento delle rate di un mutuo contratto per l'acquisto della prima casa, sino a diciotto mesi. Non è stato ancora attuato: sono passati nove mesi.
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