La Codacons scende in campo per avviare quella che potebbe essere definita la più grande azione colletiva che sia stata mai in precedenza avviata in Italia. Una maxi azione che sarà promossa in favore di oltre 17mila medici per chiedere il pagamento del compenso spettante ai camici bianchi nel periodo della specializzazione. "Tanti sono stati in Sicilia i medici che si sono specializzati dal 1982 al 1991 - spiega Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons - e che non hanno avuto i circa 40mila euro ciascuno che la legge europea gli attribuiva come diritto assoluto e che ora si avviano a sbancare le casse dello Stato in Tribunale". Tanasi spiega che una direttiva comunitaria del 1982 attribuisce ai medici il diritto ad una adeguata remunerazione' per il periodo di specializzazione svolto. In quel periodo i medici hanno praticamente lavorato gratis nelle corsie degli ospedali universitari. Tale direttiva, spiega Tanasi "recepita in Italia solo nel 1991 limitatamente agli specializzati iscritti ai corsi a partire dall'anno accademico '91-'92 ha previsto l'importo di 21 milioni e 500 mila delle vecchie lire per ogni anno di specializzazione, senza nulla riconoscere ai medici immatricolatisi alla specializzazione negli anni accademici che vanno dall'82-'83 al '90-'91". Il segretario nazionale del Codacons ricorda anche che due sentenze della Corte di Giustizia Europea (del 25 febbraio 1999 e del 31 ottobre 2000) hanno affermato "il diritto alla remunerazione anche in favore dei medici che hanno svolto il corso di specializzazione dopo il 1982, termine ultimo fissato dalla citata direttiva comunitaria, per conformarsi ad essa da parte di ciascun Stato. [...] Sulla scorta di tali sentenze della Corte di Giustizia - prosegue Tanasi -, anche i nostri giudici, con sentenze anche della suprema Corte di Cassazione, hanno riconosciuto il diritto dei medici italiani che hanno frequentato le scuole di specializzazione tra gli anni '82-'83 e '90-'91, ad ottenere dallo Stato italiano il pagamento ad una adeguata remunerazione [...] Un migliaio di medici -conclude Tanasi - gia' hanno avuto ragione e hanno percepito i soldi sottratti con gli interessi".
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