Ergastolo con isolamento diurno per 3 anni. Questo il verdetto della Corte d'Assise di Como che ha giudicato colpevoli della strage di Erba i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi. La sentenza è arrivata dopo sette ore di camera di consiglio. Non assistono alla lettura della sentenza gli imputati che temendo insulti hanno preferito tornare nel carcere di Bassanone di Como. Nell'aula il pubblico applaude alla decisione e sul volto dei familiari delle vittime sono ben impresse lacrime e commozione. I giudici hanno accolto in pieno la teoria dell'accusa. Il fatto è dell'11 dicembre 2006 quando muoiono Raffaella Castagna, suo figlio Youssef di soli 2 anni, la nonna del piccolo Paola Galli e una vicina di casa, Valeria Cherubini sotto i colpi di due coltelli e di una spranga . Il marito della Cherubini, Mario Frigerio, riesce a salvarsi solo perche' creduto morto. Ma il teste chiave dell'accusa non se l'e' sentita di restare in aula. C'erano però i suoi figli Elena e Andrea che si sono abbraciati a lungo e hanno pianto. Occhi lucidi anche per papa' Castagna e i figli Pietro e Giuseppe che per tutto il processo gli sono rimasti accanto. E la commozione è anche di Azouz Marzouk, che ha lasciato sul banco due rose bianche per ricordare sua moglie e suo figlio. Il riconoscimento dell'unico sopravvissuto alla strage, la macchia di una delle vittime trovata nell'auto dei coniugi Romano e le confessioni degli imputati anche se poi ritrattate sono stati elementi decisivi per una sentenza di condanna al carcere a vita. Il pubblico ministero aveva dichiarato di non avere alcun dubbio sulla copevolezza. 'E' solo stata fatta giustizia, ma la pace e' ancora molto lontana' fa sapere Andrea Frigerio. Soddisfatto anche Azouz: 'finalmente i miei cari possono riposare in pace'. Carlo Castagna parla di giustizia: 'E' la giustizia che volevamo. La parola ergastolo non mi piace, ma la pena va dava in rapporto al dolore e alle morti che si causano'. Sul processo questa mattina si era anche affacciato un dubbio, un colpo di scena dovuto a un fax nel quale il tunisino Azouz parlava di uno sconosciuto che si sarebbe presentato ai suoi genitori che vivono in Tunisia. Un connazionale che afferma: gli imputati non sono i colpevoli. Uno sconosciuto che poi e' sparito nel nulla. Azouz però ha chiarito in aula: 'non ho nessun dubbio che sono stati loro". Secondo il PM si potrebbe trattare di una mossa 'per ritardare l'espulsione, che Azouz non ha mai digerito'. Alla fine la parola è stata dei giudici e il presidente Bianchi e' stato lapidario: 'I dubbi sono evanescenti e privi di spunti investigativi'. Impossibile risalire all'identita' dell'uomo che non fornisce piste alternative. Uno sconosciuto che esprime dei dubbi, ma i giudici non ne hanno e la sentenza e' esemplare. Colpevoli, dunque anche se Olindo pronuncia per la prima volta la parola 'innocenti'. Parla di una confessione 'estorta' dai carabinieri poi la ricorda 'quella tragica sera quando la vita di tante persone e' cambiata, ma anche la nostra. Cosi' come noi soffriamo, cosi' noi comprendiamo il vostro dolore e la vostra sofferenza'. Poi conclude: 'ribadisco la nostra innocenza. E vorrei esprimere, io e Rosa, il nostro piu' sincero dispiacere per le persone che ci hanno lasciato quella sera, per i loro familiari e per tutte le persone che gli volevano e gli vogliono bene'. A queste frasi però Carlo Castagna e il pubblico rispondono con 'assassini'. Sono parole di rabbia spiega Castagna perche' 'quando si arriva a bleffare in quel modo, a ricevere le condoglianze da chi e' il responsabile della morte della tua famiglia e' veramente troppo'. La sentenza non solo ha deciso per il massimo della pena ma ha anche condannato gli imputati al pagamento di una provvisionale: 60mila euro per Azouz, 300mila per l'unico sopravvissuto e 100mila euro a ciascuno dei suoi figli. La motivazione sarà depositata per il 24 febbraio.
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