Il patronato Inca-Cgil ha impugnato il decreto flussi 2008 per chiederne l'annullamento parziale. Del ricorso si occuperà il Tar del lazio e la discussione è già fissata per il 14 gennaio prossimo. La decisione del patronato di impugnare il decreto è nata per il fatto che il provedimento nel prevedere le nuove quote di ingresso per i lavoratori stranieri sulla base dei flussi determinati per lo scorso anno, ha "rimodellato , rispetto a quanto previsto per il 2007, i requisiti soggettivi che gli aspiranti datori di lavoro debbono possedere per il buon esito della procedura". In sostanza i datori di lavoro extracomunitari che non sono titolari della carta di soggiorno, non potranno partecipare alla distribuzione delle nuove quote. Ma non basta, per i soli datori di lavoro stranieri che intendono assumere, è stata prevista una procedura di conferma, che scade il 3 gennaio 2009. Secondo la Cgil si tratta di norme "punitive e contrarie alle leggi" norme che, spiega l'Inca "mortificano il dinamismo degli immigrati stranieri, in prima linea nel creare posti di lavoro".
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