Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è fiducioso sulla capacità della politica di trovare un'intesa sulle riforme (da quelle istituzionali, al federalismo e la giustizia). "Ho fiducia che il messaggio di fine d'anno per una convergenza sulle riforme possa essere raccolto", ha detto il capo dello Stato. Le forse politiche hanno risposto positivamente a questo invito anche se sono stata fatte delle puntualizzazioni. Da un lato la maggioranza invita il Partito democratico a prendere le distanze da l'Italia dei Valori e pone ciò come una condizione per aprire il dialogo e collaborare sulle riforme. Una richiesta che alcuni esponenti del PD considerano inaccettabile: sarebbe come "se noi chiedessimo al governo di mollare la Lega", dice Sereni invitando il governo a dare segnali concreti di una volonta' di dialogo. L'ex presidente della Camera Violante dal canto si rivolge ai leader dei due schieramenti invitandoli a prendere di petto la questione delle riforme e ad afrfrontarlo per il "bene del Paese". "Non so chi iniziera' ma l'importante e' che qualcuno faccia un passo in avanti" sulla strada della convergenza. Commentando poi la posizione della maggioranza ch epone come pregiudiziale il divorzio tra l'Idv e il Pd, Violante precisa che "l'unica pregiudiziale al dialogo e' decidere cosa fare" Anche se "mi pare che quella tra Idv e Pd sia una separazione consensuale. In ogni caso qualche spiraglio di intesa si intravede già sulla riforma della giustizia. La maggioranda infatti ha mostrato interessamento sulla proposta avanzata dal Guardasigilli ombra, Lanfranco Tenaglia, di affidare a un collegio di tre magistrati la decisione sulle misure di custodia cautelare. Per Di Pietro "Le uniche riforme a cui Idv dara' il suo avallo in tema di giustizia" sono quelle che consentono "l'aumento delle risorse, l'aumento del personale e la velocizzazione dei processi. E chiude il discorso con parole nette: no a misure che servono "alla casta per non farsi processare". Secondo La Russa, è un incoraggiamento importante ma questo non basta. Per le riforme occorre buona volonta' da parte di tutti e la maturazione "delle necessarie condizioni politiche". Per Gasparri e' questo il momento di agire anche perche' ormai "i temi sono noti e sono stati oggetto di votazioni e decisioni nelle precedenti legislature". Donadi al contrario si dichiara "profondamente pessimista" sulla realizzazione di una convergenza sulle riforme. "Siamo convinti - dichiara - che la maggioranza sia incapace di slanci istituzionali e abbia solo la volonta' di perseguire i propri interessi personali". Secondo Donadi la richiesta pregiudiziale di divorzio tra l'Idv e il Pd è "una considerazione che non ha senso istituzionale ma utilitaristico" e che sembra piu' che altro "un pretesto per non arrivare al dialogo".
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