Il ministero del Lavoro e della Previdenza sociale ha assegnato alla regione Toscana 12 milioni di Euro che saranno destinati in gran parte per lo sviluppo di piani formativi che puntino alla qualità e alla sicurezza sul lavoro. Una delibera approvata dalla giunta regionale ha stabilito i criteri per la ripartizione di queste risorse tenendo conto anche della ripartizione gia' effettuata dal ministero. 'La giunta regionale - spiega l'assessore Gianfranco Simoncini - ha deciso le priorita' con cui verranno assegnate le risorse in base ad un criterio guida principale che e' quello della sicurezza sul lavoro, unito alla maggiore qualificazione e riqualificazione del personale. Complessivamente si tratta di un pacchetto di risorse che, secondo l'esperienza gia' maturata, e' molto utile per l'affermarsi e il diffondersi di buone pratiche e per supportare i processi di riqualificazione produttiva. Inoltre la formazione contribuisce ad offrire ai lavoratori delle aziende e dei settori in crisi l'opportunita' di acquisire nuove professionalita' indispensabili per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali'. IL 41% delle risorse sarà assegnato alle province, al circondario Empolese-Valdelsa e a quello Val di Cornia, per piani formativi aziendali e pluriaziendali, territoriali o settoriali o di filiera. Il 40% del totale sarà invece utilizzato per assegnare voucher individuali a lavoratori in mobilità o interessati ad ammortizzatori sociali, ma anche a lavoratori con più di 45 anni o in possesso della sola licenza di scuola dell'obbligo. Una parte di queste risorse interesserà anche chi ha un contratto a tempo determinato e le donne in età compresa fra i 35 e 45 anni. I voucher, che avranno un importo massimo di 3mila euro, possono essere assegnati anche ai lavoratori che chiedono di frequentare corsi per la sicurezza sul lavoro. Una ulteriore quota dei finanziamenti pari a 1 milione e 799 mila euro, sarà poi destinata a voucher aziendali e assegnati a livello provinciale o dei circondari. Le ultime due quote (una di 1 milione di euro, l'altra di 500 mila) serviranno da un lato per la formazione per i lavoratori coinvolti in crisi aziendali, per l'assunzione di disoccupati a seguito di crisi aziendali o in zone o settori in crisi dove vi siano stati accordi in tal senso con le parti sociali. Dall'altro per la formazione nell'ambito dei servizi pubblici locali.
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