Con 230 sì, 15 no e 11 astensioni è stato definitivamente approvato il disegno di legge n.1360 che apporta "Modifiche alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, concernente l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia". Il ddl, precedentemente approvato dalla Camera dei deputati, modifica la soglia di sbarramento per l'elezioni del parlamento europeo. "Con questo disegno di legge, frutto di un'intesa tra la grande maggioranza delle forze politiche, è stata inserita, nella legge elettorale per l'elezione del Parlamento europeo, per la quota spettante all'Italia, la soglia di sbarramento del 4 per cento". Queste le parole della commissione affari costituzionali, in sede referente, che ha preso in esame il disegno di legge 1360. Il disegno di legge, contenente un unico articolo con due commi, modifica, in particolare il primo comma dell'art. 21 della legge n.18/1979, inserendo il comma 1-bis ("…individua le liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 4 per cento dei voti validi espressi"). La disciplina europea detta disposizioni in materia di elezioni: le elezioni dei membri del Parlamento europeo devono avvenire con il metodo proporzionale ma vi è la possibilità per gli Stati europei di determinare singolarmente la soglia di sbarramento, che comunque non deve superare il massimo del 5%. "Sappiamo bene che questa riforma, la prima condivisa dopo molti anni - in particolar modo in ambito elettorale l'ultima occasione di riforma condivisa fu quella del 1995 per le regionali -, è condivisa su una piattaforma limitata - ha dichiarato in Aula il relatore sen. Ceccanti -, cioè quella dell'inserimento di una clausola di sbarramento, che è analoga a quella presente nelle principali democrazie e identica a quella esistente nella legislazione elettorale per la camera dei deputati fin dal 1993".
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