L'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, con provvedimento dello scorso 25 febbraio, ha reso noto di aver comminato sanzioni per quei produttori ‘rei' di aver aumentato i prezzi di vendita della pasta. Secondo l'Autorità Garante, tali aumenti sono stati causati, tra le altre cose, da intese tra aziende produttrici e associazioni di categoria volte a realizzare un accordo anticoncorrenziale. L'Autorità ha quindi reso noto di aver sanzionato due intese: quella concordata tra UNIPI (Unione Industriali Pastai Italiani) e 26 aziende produttrici, rappresentative di circa il 90% del mercato nazionale, e quella realizzata da Unionalimentari, l'Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare. Questi comportamenti, secondo il Garante, hanno interessato l'intero mercato della produzione della pasta e generato un incremento nel prezzo di vendita, in buona parte trasferito al consumatore: il prezzo finale, è infatti risultato aumentato di circa il 36% nel periodo delle intese. L'intesa tra UNIPI e le 26 aziende produttrici sanzionate è durata dall'ottobre 2006 al marzo 2008 e ha fatto registrare un incremento nel prezzo di vendita pari al 51,8%. Secondo l'Antitrust le imprese hanno concertato una comune strategia che ha permesso alle aziende di piccole dimensioni di aumentare i prezzi: le catene distributive, in presenza di incrementi generalizzati, sono state costrette ad accettare i nuovi listini. Le imprese maggiori, che non volevano essere le sole ad aumentare i prezzi, hanno azzerato il rischio di perdere significative quote di mercato. Il Garante ha quindi chiarito che le multe elevate sono state determinate tenendo conto della situazione di difficoltà del settore e del notevole aumento del costo della materia prima. Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Garante per la sorveglianza dei prezzi hanno messo a disposizione dei consumatori che riscontrassero livelli anomali ed eccessivi dei prezzi della pasta il numero verde 800.955.959 e la casella email garante@osservaprezzi.it.
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