La Federazione esercizi farmaceutici e il Movimento nazionale liberi farmacisti hanno chiesto il ritiro del disegno di legge sul riordino del servizio farmaceutico all'esame al Senato In una lettera aperta inviata al premier si denuncia l'obiettivo del DDL di "far chiudere oltre 2.750 parafarmacie, con la conseguente perdita di 5.000 posti di lavoro, e l'intenzione dei firmatari del disegno di legge di far vendere alcuni farmaci d'automedicazione senza la presenza del farmacista". Le due associazioni, hanno ricordato i meriti delle parafarmacie nel contenimento del costo dei farmaci e sottolineano di "non voler aiuti economici o particolari sostegni di questo tipo, ma solo di esser posti nelle condizioni di poter lavorare". Al premier chiedono dunque di "bloccare questo progetto per evitare che gli esercizi siano chiusi attraverso logiche che rispondono solo ad egoismi corporativi, in un momento di crisi economica per il nostro Paese".
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