In Senato ha preso il via l'esame della "legge quadro in materia di contabilità e finanza pubblica" che prevede anche la delega al Governo in materia di adeguamento dei sistemi contabili, perequazione delle risorse, efficacia della spesa e potenziamento del sistema dei controlli. L'ultima riforma in materia risale al 1999 (legge n. 208) Oggi, sulla base di quanto emerge dalla relazione della quinta commissione, siamo di fronte all'urgenza "di riformare le regole contabili al fine di adeguare il contesto normativo del governo della finanza pubblica ai recenti cambiamenti istituzionali ed alle condizioni dei conti pubblici. Più di recente, l'ingresso dell'Italia nell'Unione monetaria europea, con il conseguente impegno al rispetto degli obiettivi di bilancio, e la riforma federale della Repubblica pongono un'impellente esigenza di coordinamento tra i vari soggetti che fanno parte delle amministrazioni pubbliche e, in particolare, tra i diversi livelli di governo, titolari di una potestà di spesa sempre più ampia e, in prospettiva, sempre più coinvolti nella gestione diretta delle risorse pubbliche". Altro obiettivo è quelo di contenere il disavanzo pubblico senza aumentare la presione fiscale, attraverso la pianificazione e il controllo della spesa. Il DDL tra le altre cose prevede che, con riferimento al bilancio dello Stato, la proposta di bilancio dei Ministeri copra puntualmente l'intero periodo di programmazione del bilancio pluriennale e non più soltanto il primo esercizio.
Vedi il testo del disegno di legge
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