Il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi (Ufficio del contenzioso e per la consulenza giuridica) ha presentato in Parlamento la "relazione sullo stato di esecuzione delle pronunce della corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti dello stato italiano per l'anno 2008". Nella relazione si illustrano le attività svolte dallo Stato italiano circa gli obblighi che scaturiscono dalla Convenzione europea per la tutela dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. In particolare sono state messe in evidenza le misure adotatte dal governo, o in fase di approvazione, in materia di riforma del processo civile e penale e della legge Pinto. Queste attività sarebbero finalizzate a garantire l'esecuzione delle pronunce della Corte europea e di adeguare la normativa nazionale ai principi tutelati dalla Convenzione. Nell'ambito delle infrazioni accertate, si legge nella relazione, la maggior parte riguarda l'eccessiva durata delle procedure giudiziarie, civili, penali ed amministrative. Risulta dunque che l'eccessiva durata delle procedure giudiziarie, costituisce la causa principale delle constatazioni di violazione nei confronti dell'Italia.
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