"Per quanto si possa inferire con ragionevole probabilità un aumento delle ludopatie anche per effetto dell'attrazione indotta nei consumatori del gioco stesso da detto accumulo del Jackpot, tal vicenda può evidenziare profili di nocività sociale ed economica non del tutto chiari in sè e di cui il legislatore può essere non ben consapevole nel 2001 anche in assenza a quel tempo di seri studi epidemiologici". Con queste parole il Tar Lazio ha rigettato con un'ordinanza, il ricorso presentato dal Codacons nei gironi scorsi a favore del congelamento del montepremi a contro le ludopatie, la cui gravità è stata riconosciuta dai giudici ma contro cui il tribunale amministrativo non ha potuto fare molto data la legge del 2001 ha eliminato il tetto al montepremi, che ora cresce di settimana in settimana. L'associazione ha già annunciato di voler ricorre al Consiglio di Stato dichiarando che "il Tar ha condannato il gioco del Superenalotto ma non ha avuto il coraggio di apportare modifiche, scaricando la responsabilità sul legislatore. Sulla base di tale ordinanza, diffidiamo oggi il Ministero dell'Economia e i Monopoli di Stato a cambiare subito le regole, mentre il prossimo 25 agosto il Consiglio di Stato, cui abbiamo presentato appello, deciderà definitivamente sulla questione". Infine l'associazione, attraverso le parole del suo Presidente Carlo Rienzi ha sollecitato il Governo a svolgere "indagini urgenti sulla ludopatia e campagne informative contro l'eccesso da gioco, riscontrando grande disponibilità da parte dell'amministrazione, che a nostro parere è in ritardo e dovrebbe subito attivarsi su tale fronte".
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