"L'evasione fiscale è diventato lo sport più praticato dagli italiani a tal punto che lo stiamo esportando all'estero". A dirlo è il presidente dell' Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, a commento della classifica che vede l'Italia protagonista al negativo in Europa in tema di evasione fiscale. Sarebbe del 51% infatti la percentuale di evasione fiscale nel nostro Paese che permetterebbe quindi all'Italia di classificarsi al primo posto in Europa per reddito non dichiarato. Al secondo posto di questa negativa classifica l'Italia è seguita dalla Romania, con quasi il 43% circa di reddito imponibile non dichiarato. Di seguito, Bulgaria (39,2%), Estonia (37,6%), Slovacchia (34,1%). L'Associazione mete in luce poi le categorie principalmente implicate nel processo di evasione fiscale: al primo posto ci sarebbero gli industriali, seguiti da bancari, assicurativi e commercianti. Chiudono i professionisti e, per ovvie ragioni, i lavoratori dipendenti. Per quanto riguarda poi la distribuzione geografica del fenomeno, ritroviamo in cima alla lista il meridione, con il 29,4% seguito, con una percentuale non troppo lontana dalle cifre messe in luce al sud, dal Nord Ovest (28%) e dal Centro. Con il 20% di evasione circa, abbiamo infine il Nord-Est. "Per combattere l'evasione fiscale - conclude il Presidente Vittorio Carlomagno - bisogna archiviare al più presto e per sempre la stagione degli scudi fiscali e dei condoni che favoriscono i grandi evasori, procedere all'integrazione delle banche dati, aggiornare lo strumento del redditometro che risale al 1992, riformare gli studi di settore applicandoli alle grandi imprese e riformare la riscossione dei tributi che in Italia ha tempi biblici e non funziona".
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