Un operaio altoatesino di Merano è stato il protagonista di una incredibile vicenda di esaperata burocrazia che lo ha ridotto sul lastrico. Alcuni anni addietro aveva acquistato una casa godendo delle agevolazioni fiscali previste a condizione che trasferisse in quell'appartamento la sua residenza entro il termine di 18 mesi. Il trasferimento è avvenuto ma per ragioni di salute vi è stato un ritardo di appena 12 giorni. Ma l'elasticità non è certo una prerogativa delle leggi italiane e così l'operaio è stato espropriato della sua casa che verrà messa all'asta con l'ulteriore peso derivante dal fatto che dovrà pagare un debito nei confronti dell'erario di circa 40 mila euro. A nulla sono valsi i tentativi di ottenere giustizia perchè h aperso in tutti i gradi di giudizio. Ma vediamo cosa è accaduto in concreto. L'agenzia delle entrate a seguito del mancato rispetto del termine massimo per spostare la residenza nell'imobile aveva revocato le agevolazioni accordate sull'imposta di registro ed aveva emesso un avviso di liquidazione. Il trasferimento nell'immobile vi era stato ma per ragioni di malattia era avvenuto con 12 giorni di ritardo e questo è bastato per determinare quelle devastanti conseguenze che ha dovuto subire. L'uomo ha sempre fatto leva su una presunta causa di forza maggiore producendo la certificazione medica attestante il suo impedimento. Nulla da fare però giacchè i magistrati hanno ritenuto non ammissibile la produzione nel processo tributario confermando l'avviso di liquidazione. L'uomo, che non è in grato di pagare le somme richieste dal'agenzia delle entrate si ritroverà dunque senza casa perchè il suo appartamento verrà venduto all'incanto .
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