Il Garante per la protezione dei dati personali (Comunicato del 10.12.2009) ha autorizzato una società che svolge attività di vigilanza e sicurezza aeroportuale, a trattare i dati biometrici dei dipendenti che accedono alle aree riservate ed esposte a rischio sicurezza degli aeroporti di Milano, Roma, Venezia e Pisa. Al Garante era stata sottoposta una verifica preliminare del progetto che prevedeva la possibilità di rilevare con il sistema biometrico la presenza dei lavoratori (il progetto escludeva comunque il controllo sull'orario di lavoro) e l'esigenza della società era quella di scongiurare accessi indebiti nelle cd. aree sterili (security restricted area) degli aeroporti, ovvero nelle zone preposte ai controlli pre-volo dei passeggeri, dei bagagli a mano e da stiva, delle merci e degli operatori aeroportuali di staff. Per tali aree il "Programma Nazionale di Sicurezza" prevede non solo limitazioni di accesso, ma anche particolari misure di sicurezza necessarie per prevenire, ad esempio, l'introduzione a bordo degli aeromobili di armi, ordigni esplosivi e qualsiasi altro oggetto pericoloso. L'Autorità ha ritenuto proporzionati la raccolta e l'uso delle impronte digitali dei dipendenti in relazione agli accessi alle sole aree sterili e ha prescritto alla società di prevedere modalità alternative di accesso e identificazione e di fornire ai dipendenti un'apposita informativa che indichi la natura facoltativa del consenso al trattamento dei dati biometrici. I dati relativi agli accessi alle "aree sterili" potranno essere conservati per un tempo massimo di sette giorni.
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