Roma - (Adnkronos) - Antonio Di Pietro non diffamo' Cesare Previti. Cosi' ha stabilito la Quinta sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso di Previti contro l'archiviazione disposta dal gip del Tribunale di Milano il 21 novembre del 2001. Il deputato di Fi si era sentito diffamato da un' espressione contenuta nella memoria presentata da Di Pietro durante l'inchiesta avviata nei suoi confronti dalla Procura di Brescia per presunta corruzione. La vicenda ha origine dalla rinuncia di Di Pietro al ministero dei Lavori pubblici nel governo Prodi perche' incalzato dalle accuse di corruzione della procura bresciana. Una situazione che aveva trasformato Di Pietro da magistrato in imputato ( l'ex pm venne poi assolto definitivamente dalla Cassazione) e che si era venuta a creare in seguito alle parole del banchiere italo svizzero Francesco Pacini Battaglia. Il finanziere, in varie occasioni e in alcune intercettazioni, aveva fatto credere che il senatore gli avesse riservato un trattamento di favore, in piena Tangentopoli, in cambio di denaro. La frase incriminata 'Di Pietro mi ha sbancato', venne passata ai raggi x prima di dimostrarsi priva di qualsiasi appiglio con la realta' .
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