Il suicidio assistito in Gran Bretagna, resta vietato dalla legge ma ora sono previste alcune eccezioni che consentono al giudice di decidere con ampi margini di discrzionalità. Può essere ad esempio preso in considerazione il fatto che chi ha deciso di aiutare un proprio caro o una persona che ama a togliiersi la vita è stato mosso da compassione. Allo stesso modo si considrera il fatto che chi ha deciso di farla finita ha lasciato indicazioni ben precise al riguardo. Si tratta di indicazioni fornite da Keir Starmer, direttore dei procuratori d'accusa per Inghilterra e Galles, rispondendo a una richiesta di chiarimenti sulle norme vigenti dei Law Lords, la massima istanza giudiziaria britannica. In sostanza queste linee guida indicano ai procuratori la necessità di compiere valutazioni caso per caso entrando nel merito di ogni singola vicenda. Non si intende cambiare la legge sul suicidio assitito, sia chiaro, le indicazioni fornite, spiega Starmar, non "aprono la porta all'eutanasia" ma offrono "un quadro chiaro ai procuratori per decidere quali casi debbano finire in tribunale e quali no".
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