Il recente Decreto Legislativo 4 marzo 2010, n. 28 in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civile e commerciali, sta sollevando numerosi interrogativi non solo riguardo alla sua applicazione, ma anche in merito all'iter formativo necessario per accedere a questa nuova professione. In particolare molti professionisti si chiedono come si diventa mediatori/conciliatori professionisti e se sia opportuno o meno frequentare i corsi di 40 ore circa, attualmente promossi da molti Enti pubblici e privati accreditati dal Ministero della Giustizia ai sensi della normativa previgente al D.Lgs. 28/10. Va subito sottolineato che molti dubbi e perplessità sono destinati a trovare una definitiva risposta negli emanandi regolamenti attuativi, che a breve dovrebbero completare il quadro normativo sulla mediazione finalizzata alla conciliazione. In attesa della pubblicazione dei nuovi regolamenti, lo stesso D. Lgs 28/2010, stabilisce che rimangono vigenti i D.M. 222 e 223 del 2004 che regolano, fra l'atro, anche i requisiti che i mediatori/conciliatori professionisti debbono avere per richiedere l'iscrizione in un Ente di conciliazione. Il D.M. 222 del 2004 prevede che gli Enti di conciliazione debbono avere la disponibilità di un minimo di 7 conciliatori che abbiamo almeno uno dei seguenti requisiti professionali: - Essere un Professore universitario in discipline economiche o giuridiche; - Essere professionisti (in materie giuridiche o economiche) con anzianità non inferiore ai 15 anni; - Essere magistrati in quiescenza; - Essere laureati in materie giuridiche o economiche ed avere frequentato un corso organizzato dagli Enti iscritti nell'apposito registro tenuto dal Ministero della Giustizia. I corsi di cui all'ultimo punto dell'elenco, sono disciplinati ancora dal Decreto dirigenziale 24 luglio 2006 che, in quanto richiamato dal D.M. 222/04, deve considerarsi attualmente vigente fino a nuova disposizione. Tutto ciò premesso, proviamo ad esaminare le domande più ricorrenti in materia. Gli attuali corsi di 40 ore sono validi per diventare Conciliatori professionisti, anche dopo l'emanazione del D.Lgs. 28/2010? Come ricordato, fino all'emanazione del nuovo regolamento, sono vigenti i D.M. collegati alla vecchia normativa, di conseguenza i corsi di 40 ore organizzati da Enti accreditati dal Ministero rimangono validi ai fini descritti dalla normativa. Tuttavia non è dato sapere cosa precisamente disporranno i nuovi regolamenti sullo specifico. Molto probabilmente questi apporteranno delle modifiche sostanziali all'iter formativo dei mediatori/conciliatori ed è plausibile, anche alla luce di quanto detto dal Capo dell'Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia, Dott.ssa Augusta Iannini durante un convegno di Maggioli Editore nel dicembre 2009, che a coloro che hanno già frequentato il corso di 40 ore prima dell'emanazione del nuovo regolamento venga chiesto un'integrazione della propria formazione, pur rimanendo salvo quanto già acquisito. I corsi per Conciliatori a cosa danno diritto? La frequenza di un corso di 40 ore organizzato da un Ente accreditato dal Ministero attualmente è un requisito indispensabile (fatta eccezione per i professionisti iscritti all'albo da almeno 15 anni, i magistrati in quiescenza ed i professori universitari) per richiedere l'iscrizione nelle liste di Enti di conciliazione pubblici o privati. Deve essere sottolineato che gli Enti sono liberi di aggiungere ulteriori requisiti o richiedere ulteriori adempimenti per assumere nelle proprie liste mediatori/conciliatori. Pertanto la frequenza del corso non comporta nessuna attribuzione automatica di diritti o di prerogative per l'esercizio dell'attività di conciliatore/mediatore, ma consentono di ottenere un requisito indispensabile per tale attività. Quali sono le materie trattate durante il corso? Anche i programmi dei corsi di 40 ore sono disciplinati dai vecchi regolamenti. In particolare il corso deve prevedere: •almeno 32 ore di lezione, di cui non meno di 16 ore di pratica e 4 ore per la valutazione, con i seguenti contenuti minimi: strumenti di risoluzione delle controversie alternativi alla giurisdizione; principi, natura e funzione della conciliazione; esperienze internazionali e principi comuni tari; compiti, responsabilità e caratteristiche del conciliatore; rapporti tra conciliatore e organismi di conciliazione; tecniche di conciliazione; la procedura di conciliazione; rapporti con la tutela contenziosa; •almeno 8 ore di lezione con i seguenti contenuti minimi: le controversie di cui all'art. 1 d.lgs 17 gennaio 2003, n. 5; i riti societari dì cognizione ordinaria e sommaria. La maggior parte del programma è, quindi, dedicata all'apprendimento delle nozioni di base delle tecniche di mediazione e di conciliazione soprattutto attraverso l'analisi e la simulazione di casi pratici. La seconda parte del corso (8 ore) necessariamente sarà modificata poiché non più utile all'esercizio dell'attività di mediatore/conciliatore ai sensi della nuova normativa.
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