Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, ha affermato che i dati diffusi nei giorni scorsi dall'Istat, relativi al primo trimestre 2010 "confermano il periodo nero attraversato dal nostro mercato del lavoro ma, allo stesso tempo, segnalano una lieve inversione di tendenza nella caduta dell'occupazione'. Secondo il sindacalista, il calo del numero degli occupati "e', solo parzialmente, contenuta da un aumento della manodopera straniera e malgrado l'estensione degli ammortizzatori e le altre misure anticrisi messe in campo, la flessione maggiore riguarda ancora una volta il lavoro dipendente". Restano peraltro - prosegue Loy - "le criticita' gia' registrate nel Mezzogiorno: in particolare si conferma in tutta la sua drammaticita' il dato relativo all'occupazione femminile e a quella giovanile". Quello che più preoccupa il sindacato è "l'oggettiva difficolta' di riassorbimento dei circa 500.000 lavoratori oggi posti in cassa integrazione, in particolare quelli in cassa integrazione straordinaria ed in deroga, il cui mancato rientro in azienda potrebbe alimentare un'ulteriore emorragia occupazionale per tutto il 2010 e per i primi mesi del 2011".
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