Il Cocer della Guardia di finanza, in relazione alla manovra economica anticrisi chiede al governo di escludere dai tagli il comparto sicurezza. La manovra finanziaria - spiega il cocer - "chiede ulteriori sacrifici alle amministrazioni e al personale del comparto sicurezza" che coprono oltre l'11% dell'intero ammontare della manovra. "Oltre a tagliare il 10% in modo lineare dei bilanci delle amministrazioni si bloccano i contratti per un triennio, si bloccano ai fini economici i passaggi di ruolo e di grado riconoscendo esclusivamente le responsabilita' delle mansioni superiori, si pongono tetti alle retribuzioni del triennio 2011-2013 sulla base degli stipendi percepiti nel 2010, si trasforma il Tfs in Tfr senza prevedere la possibilita' di chiedere l'anticipo e di avviare la previdenza complementare, si sottraggono in un sol colpo i 700 milioni di euro accumulati faticosamente in oltre sei anni per avviare il riordino delle carriere da tempo atteso e promesso". Questo seconfo il Cocer Gdf può portare a peggioramenti nelle retribuzioni del personale del comparto sicurezza anche superiori a quelli che si prevedono per l'alta dirigenza pubblica. Inoltre - conclude il Cocer - "in un contesto che vede fortemente indebolite le relazioni sindacali, vi sono provvedimenti legislativi in itinere che compromettono ulteriormente i diritti dei militari e mirano a far rientrare nell'ambito della giurisdizione penale militare anche reati comuni. Questo, in un Paese nel quale e' giunto il momento di assestare un colpo mortale all'evasione fiscale e alle ricchezze della criminalita', con strutture efficienti, personale motivato e adeguatamente retribuito".
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