Neopatentati: nel corso dei primi tre anni dal conseguimento della patente di guida - categoria B - il tasso alcolemico viene ridotto in modo draconiano da 0,5 grammi per litro di sangue a ZERO ASSOLUTO. Ovvio che nel novero di tale categoria rientrino automaticamente tutti i giovani sotto i ventuno anni. Viene inserito con efficacia immediata (entrata in vigore già avvenuta in data 30 luglio 2010 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge n°120/2010 del giorno 29.07.'10) l'Art. 186-bis Codice Stradale intitolato "Guida sotto l'influenza dell'alcool per conducenti di età inferiore a ventuno anni, neopatentati
e per chi esercita professionalmente l'attività di trasporto di persone o di cose". Pertanto, il divieto assoluto e categorico riguarda anche autotrasportatori (conducenti professionali di mezzi pesanti, autoarticolati ed autosnodati), tassisti, autisti di mezzi di trasporto pubblico e privato: per costoro perdura per tutta la vita lavorativa, che ora arriva all'età di sessantotto anni (prima il limite massimo di età era sessantacinque). All'Art. 218-bis CdS è stabilito che se si commette una violazione grave che comporti la sospensione della patente, nel primo triennio di guida conseguirà una sanzione accessoria aumentata di un terzo la prima volta, mentre in occasione delle successive infrazioni l'aumento sarà della metà. Viene mantenuta per i piloti neofiti la penalizzazione raddoppiata sui punti-patente. In un'altalena di bastone e carota, i neopatentati vengono, però, premiati se nel medesimo triennio non commettono infrazioni: in tal caso, viene attribuito loro un punto all'anno. Pleonastico soggiungere che le sanzioni irrogabili sono pesantissime e diversificate anche in relazione alla guida alterata dall'assunzione di droghe. Da ricordare, infine, che per i neopatentati
resta confermato il divieto di oltrepassare, nell'arco del primo triennio di guida, il limite di velocità dei 100 kmh in autostrada e dei 90 kmh in superstrada. Chiarissimo il messaggio: o guidi o bevi! Temo che ci si dovrà astenere financo dai Mon Chéri, la pralina della Ferrero con la ciliegia annegata all'interno che ha il 13% di liquore, e dalle torte inzuppate nel liquore. Il legislatore cambierà l'arte pasticciera? La zuppa inglese ce la passano? L'alchermes quanto alza?Mettiamo che io abbia vent'anni (per gamba più una giunta di altri sette, ma si fa per esemplificare) ed ordini al ristorante una pastiera napoletana: dalle mie parti non la sanno fare, dalle mie parti non sanno fare nessun dolce, né sanno fare i pasticcini: evitateli.
Dalle mie parti non sanno neppure cosa sono. Non è proprio roba per loro. Si danno tante arie, eppure neanche le migliori pasticcerie sono in grado di avvicinarsi ai dolci del Sud. Ma i miei nonni materni erano delle Province di Napoli e di Avellino ed ho avuto modo di apprezzare quei sapori. La ricetta grosso modo è pasta frolla ripiena di grano bollito, ricotta, canditi ed aroma di fiori d'arancio; ora, se nell'impasto 'sti ignoranti mi ci ficcano il liquore, io che colpa ho?! Facciamo scontare l'infrazione al pasticciere incapace!
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