Il 7 Settembre u.s. è entrata in vigore la legge 13.8.2010, n. 136, che ha approvato il "Piano straordinario contro le mafie, nonché la delega al Governo in materia di normativa antimafia" (in G.U. n. 196 del 23.8.2010). Innanzitutto, il Governo è delegato ad emanare entro un anno due decreti legislativi. Uno dei decreti avrà l'arduo compito di stilare il codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, provvedendo, oltre che ad una sistematica ricognizione della normativa penale, processuale e amministrativa vigente in materia di lotta alla criminalità organizzata, anche ad adeguare le norme stesse alle ultime disposizioni adottate dall'Unione europea. L'altro decreto si occuperà di integrare e, all'occorrenza, modificare la disciplina in materia di documentazione antimafia di cui alla legge 31 maggio 1965, n. 575, e di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 8 agosto 1994, n. 490 e ss.mm.ii., istituendo, tra l'altro, una banca dati nazionale unica della documentazione antimafia. La legge 13.8.2010, n. 136, inoltre, contiene diverse previsioni di immediata applicazione. Si pensi alle norme volte ad agevolare il controllo degli automezzi adibiti al trasporto dei materiali e l'identificazione degli addetti nei cantieri o a quelle che hanno novellato il codice penale (modificando l'art. 353 c.p. e introducendo ex novo l'art. 353-bis c.p.). Tanto incisive quanto foriere di dubbi e perplessità, infine, le disposizioni che, al fine di incrementare la vigilanza sull'attività contrattuale della P.A., in ossequio ai principi di trasparenza, regolarità ed economicità, introducono, da un lato, la Stazione unica appaltante (Sua) e, dall'altro lato, la tracciabilità dei flussi finanziari.
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