Il Consiglio nazionale forense, a seguito della recente decisione delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (la n.19246/2010 del 9 settembre scorso) che sta creando non pochi problemi nella categoria forense, ha manifestato preoccupazione per il possibile effetto "smaltimento" per improcedibilita' di migliaia di opposizioni a decreti ingiuntivi. E' indispensabile - spiega il CNF - una legge urgente "che impedisca le dichiarazioni in massa di improcedibilita' delle opposizioni ai decreti ingiuntivi nelle quali l'opponente non si sia costituito nel termine di cinque giorni". La decisione delle Sezioni Unite da un lato ha confermato che l'abbreviazione dei termini di costituzione dell'opponente consegue automaticamente alla concessione all'opposto di un termine di comparizione inferiore a quello ordinario, ma dall'altro ha introdotto un meccanismo 'automatico' della riduzione alla meta' del termine di costituzione dell'opposto che - secondo il CNF - può avere conseguenze devastanti. La tardiva costituzione dell'opponente (oltre il termine di cinque giorni) - ricorda il CNF - "va equiparata alla sua mancata costituzione e comporta l'improcedibilita' dell'opposizione". Per questo per il Cnf, occorrerebbe "chiarire urgentemente e in via normativa la portata dell'articolo 645 cpc, secondo comma, specificando che l'abbreviazione dei termini di costituzione dell'opponente non sia automatica ma discenda dalla sua scelta di avvalersi della facolta' di ridurre all'opposto il termine a comparire".
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