La riforma presentata da Cgil il 4 ottobre scorso si propone di superare la logica emergenziale dei "rattoppi" ed ha alla sua base un sistema di ammortizzatori sociali universale che ha l'obiettivo di includere anche lavoratori oggi privi di tutele come i giovani, le donne, gli immigrati e chiunque svolga lavori precari e con basse qualifiche. La Cofederazione ipotizza una semplificazione degli strumenti, prevedendo due istituti: la cassa integrazione e l'indennità di disoccupazione. Si eliminerebbe invece la distinzione tra cassa integrazione ordinaria e cassa integrazione straordinaria. In questo modo secondo la Cgil potrebbero beneficiare degli ammortizzatori sociali circa 500 mila lavoratori in piu'. La riforma si dovrebbe realizzare gradualmente con avvio dal 2010 e messa a regime nel 2018.
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