La legge 31 dicembre 2009, n. 196 ha sostituito il Documento di Programmazione Economico Finanziaria (D.P.E.F.) con la Decisione di Finanza Pubblica (D.F.P.), ad oggi il principale strumento di programmazione a livello statale; la DE.P.F. ha lo scopo di delineare, nell'arco di almeno tre anni, con un particolare focus sull'anno in corso, gli obiettivi e le relative manovre economico-finanziarie per raggiungere i singoli risultati. Per la precisione, secondo quanto indicato dall'art. 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, essa, dopo aver allargato lo sguardo oltre i confini del nostro Paese per offrire un quadro della situazione economico-finanziaria internazionale, si concentra sull'Italia, definendone le previsioni macroeconomiche tendenziali e programmatiche con riferimento a ognuno degli anni considerati. Altro scopo fondamentale della DFP è quello di chiarire quali sono i parametri economici essenziali cui si è fatto riferimento nella formulazione delle previsioni stesse, in coerenza con gli andamenti macroeconomici tendenziali e programmatici. Ebbene, durante la discussione parlamentare sulla D.P.F. 2011-2013, che è attualmente in corso, lo scorso 5 ottobre, il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha manifestato la propria serenità, non solo circa il pieno raggiungimento degli obiettivi sul 2010, ma anche in merito al contenimento del debito pubblico negli anni avvenire e, più in particolare, in riferimento alle proiezioni sulla spesa per pensioni in Italia. La riforma fiscale, ha poi precisato il Ministro, non prevede l'eliminazione delle Province: questa, infatti, anche se fosse attuata, ovviamente previa riforma costituzionale, permetterebbe il risparmio di solo 100-200 milioni di euro, cifra tutt'altro che risolutiva rispetto alle necessità finanziarie della riforma fiscale all'esame del Parlamento.
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