Lo scorso 19 ottobre la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge che modifica la normativa in materia di lavoro, intervenendo sia nel settore privato che nel settore pubblico. Soffermandoci, in questa sede, al solo settore privato, tra le numerose novità, si segnala, innanzitutto, il tentativo di agevolare l'ingresso dei giovani a un primo impiego: da un lato, la Borsa nazionale del lavoro assicurerà la pubblicazione sull'apposito sito internet anche dei curricula degli studenti, da parte dell'Ateneo di provenienza, per i dodici mesi successivi alla laurea; dall'altro alto, per agevolare l'approccio dei ragazzi alle attività pratiche, si equipara l'apprendistato alla frequentazione delle lezioni in classe, a patto che lo studente sia all'ultimo anno dell'obbligo scolastico, stabilito a sedici anni. Nel tentativo di incrementare il ricorso all'arbitrato, anche al fine di decongestionare le aule di tribunale, sarà chiesto al lavoratore di scegliere se intende ricorrere all'arbitrato in via preventiva e non più solo al momento in cui dovesse sorgere una controversia, salva restando, peraltro, la competenza esclusiva del giudice del lavoro per le cause relative a procedure di licenziamento. A proposito di quest'ultima eventualità, inoltre, la riforma impone al lavoratore di impugnare il provvedimento di licenziamento, anche nei casi di invalidità di quest'ultimo, "entro 60 giorni dalla ricezione della sua comunicazione in forma scritta". E' in corso di realizzazione, poi, il tanto atteso "Casellario centrale degli infortuni", in capo all'Inail. Degne di nota, infine, la delega al Governo per riformare gli ammortizzatori sociali e le misure di sostegno alle categorie più deboli e quella per consentire il pensionamento anticipato ai lavoratori addetti ad attività usuranti.
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