La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a trent'anni di reclusione per Stefano Diamante, il genovese 28enne che uccise la madre colpi di martello che tornerà dunque in carcere. Diamante era stato rimesso in libertà nel 2001 in seguito a una discussa sentenza del Gup Roberto Fucigna di Genova che non aveva ritenuto ci fossero gli elementi di pericolosità sociale per tenere in carcere il giovane. Sulla vicenda era intervenuto anche l'allora guardasigilli Piero Fassino. Diamante, atleta e figlio modello fino all'Università, aveva ucciso la madre perché temeva che scoprisse che aveva mentito affermando di avere superato gli esami e di essere prossimo alla laurea.
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