Gli abbracci alla segretaria sono veri e propri atti di violenza sessuale. Rischia dunque una pesante condanna penale il capo che, approfittando della confidenza instauratasi negli anni con la sua segretaria, si prende la liberta' di abbracciarla. Lo ha stabilito la Cassazione che ha respinto il ricorso di Fernando C., un 56enne titolare di un'azienda di Poggibonsi, condannato ad un anno e tre mesi di reclusione (inclusivi dei doppi benefici di legge) per aver costretto Laura B., sua segretaria personale da quindici anni, a 'subire atti sessuali consistiti in abbracci'. Per i giudici di piazza Cavour, il datore di lavoro che si comporta in questo modo con la segretaria puo' meritare anche il carcere.
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