Il segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, commentando i dati rilevati dall'Istat in relazione all'aumento di posti di lavoro nelle imprese con almeno dieci dipendenti ha dichiarato che "L'offerta di posti di lavoro vacanti è pari ad una cifra del tutto fisiologica e che è comunque molto meno, pari a circa la metà, di quanto non fosse all'inizio del 2008, cioè quando la crisi non era ancora iniziata". I dati secondo Fammoni vanno letti attentamente. Cosa significa, si chiede Fammoni, che i posti vacanti nelle imprese con almeno dieci dipendenti sono circa lo 0,6% come rilevato dall'Istat? "Stimando in poco meno di 8 milioni i dipendenti di queste imprese si scopre che sono circa 45mila i posti vacanti o in procinto di diventarlo come dice l'istituto statistico". Una cifra "del tutto fisiologica e che è molto meno, pari a circa la metà, dell'inizio del 2008 quando la crisi non era iniziata. Il 10% in meno circa del secondo trimestre di quest'anno". In sostanza, conclude Fammoni, anche occupando tutti questi posti vacanti "non cambierebbe certo né il dato né il giudizio sul dramma occupazionale in atto".
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