Le associazioni dei consumatori dell'Ato Messina 2 sono sul piede di guerra, dopo che la società di gestione e smaltimento dei rifiuti, Gesenu, che ha gestito l'Ato fino allo scorso anno, ha inviato agli utenti di 38 comuni della provincia gli arretrati delle bollette della Tarsu, che le associazioni giudicano illegittime e totalmente prive di fondamento. Secondo la Gesenu, quelle bollette inviate non sarebbero altro che crediti vantati dalla società, per conto dei comuni interessati, quindi esigibili. Secondo le associazioni e i sindacati, invece, quelle bollette non solo sono state giudicate illegittime da una valanga di sentenze, ma addirittura non sarebbe legittimo per un comune cedere un suo credito a una società, tanto più che la Gesenu non risulterebbe iscritta in alcun elenco titolato alla riscossione di crediti per conto terzi. Sempre secondo le associazioni dei consumatori, poi, se si trattasse di una cessione di crediti, i comuni dovrebbero avere approvato apposite delibere, che invece non risultano agli atti. Pertanto quanto inviato non dovrebbe essere preso in considerazione come debito degli utenti verso l'Ato. Non solo, ma addirittura si tratterebbe di un invio delle bollette precedenti della Tarsu, non già debiti pregressi. Un pasticcio che dimostra il totale fallimento degli Ato in Sicilia, con cifre da capogiro per le bollette della Tarsu, che non hanno paragoni in alcuna altra zona d'Italia.
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