Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra, in merito alla discussione alla Camera del maxi-emendamento al Decreto Milleproroghe, nel punto che riguarda il cosiddetto "anatocismo". Per anatocismo, s'intende l'uso della banca di applicare gli interessi passivi a carico dei correntisti, sugli interessi già maturati, oltre che sul capitale depositato. Cioè, il correntista, a chiusura trimestrale, si vede usualmente addebitare un interesse passivo su "tutto" il montante in deposito, quindi, su capitale+interessi. Una procedura asimmetrica, rispetto allo stesso uso della banca di corrispondere interessi attivi per il correntista, solo sulla somma capitale, non già sugli interessi già maturati in suo favore. Quindi, l'anatocismo è l'applicazione degli interessi sugli interessi, che la Corte di Cassazione recentemente ha giudicato illegittima, dopo una equivalente sentenza del 2001, perché l'uso si configurerebbe contrario a un equo trattamento, nel rapporto cliente-banca. La stessa Corte aveva stabilito che i risparmiatori avrebbero potuto richiedere la restituzione del maltolto, con prescrizione a decorrere dalla chiusura del rapporto. L'emendamento in discussione alla Camera, invece, farebbe decorrere tale prescrizione dalla data di avvio del rapporto, riducendo in modo significativo le possibilità di rimborso in favore dei correntisti. Per questo, i consumatori chiedono che l'emendamento venga ritirato, perché sarebbe un regalo alle banche, che esse di certo non meritano.
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