Le associazioni dei consumatori sono piuttosto preoccupate dell'evolversi della situazione in Libia, dove le rivolte popolari contro il leader Muhammar Gheddafi stanno provocando il blocco delle forniture di gas verso l'Italia e il resto d'Europa. Il nostro Paese dipende dal gas libico per l'11%, un livello non alto, sebbene ci potrebbero essere ripercussioni negative nel lungo termine. Alcuni studi, confermati proprio dall'Unione Nazionale dei Consumatori, indicano un aumento della bolletta del gas per le famiglie italiane, se il blocco perdurasse fino a tutto l'anno. Gli aumenti verrebbero valutati nell'ordine del 7-9%, con rincari medi per famiglia di 28-36 euro, come precisa il Segretario Generale di UNC, Massimiliano Dona. Secondo Dona, questo blocco ancora una volta conferma la dipendenza energetica del nostro Paese, come già accadde nel 2005, quando la diatriba Ucraina-Russia sul gasdotto rischiò di lasciare al freddo le famiglie italiane. Dona, quindi, invita chi di dovere a fare di più, per evitare tali dipendenze, che oltre tutto costano ai consumatori. Legambiente, invece, si concentra sulle rinnovabili, e punta il dito contro una politica energetica che prende ben poco in considerazione energie pulite, quali il solare e l'eolico, che garantirebbero anche la creazione di parecchi posti di lavoro al sud.
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