Pochi giorni fa, il Garante per i prezzi aveva annunciato l'apertura di un'indagine, per fare chiarezza sull'introduzione da parte delle banche di una tassa fino a tre euro per il ritiro dei risparmi agli sportelli. Quasi tutte le banche hanno introdotto questo balzello, al di sotto di un minimo di contante ritirato. Le associazioni dei consumatori avevano protestato vivacemente contro una misura che ritengono medievale e un subdolo tentativo di spostare la clientela verso i costosissimi servizi bancomat. Alla notizia che il cosiddetto Mr. Prezzi aveva avviato un'indagine, l'ABI, l'Associazione Bancaria Italiana, che raggruppa le maggiori banche dello stivale, aveva espresso preoccupazione per la possibilità che tale indagine possa comportare limiti all'operatività degli istituti, creando nuove sacche di inefficienza. In risposta alle parole dell'ABI è intervenuto il Segretario Generale dell'UNC, Massimiliano Dona, il quale ha affermato che tale intervento rappresenta una chiusura delle banche alla possibilità di dialogare con i risparmiatori. E' incredibile, continua Dona, che anziché spiegare la ragione dell'introduzione di una tassa sul contante, l'ABI non trovi di meglio che chiudersi a riccio, nella difesa di un comportamento chiaramente vessatorio.
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