Il Dipartimento per le Politiche Comunitarie rende noto alcune interessanti novità, che vanno nel senso di una maggiore tutela della sicurezza e dei diritti dei cittadini comunitari, nel momento in cui questi si trovino all'estero, cioè in stati non appartenenti alla UE. E' stato, infatti, previsto che nel caso in cui un cittadino comunitario si trovi un Paese estero e qualora in questo stato il suo Paese di origine non fosse rappresentato, tramite un'ambasciata o consolato, egli potrà rivolgersi a un'ambasciata o consolato di un altro stato della UE. Facciamo un esempio, per meglio chiarire: se un cittadino italiano si trovasse in uno stato dell'Asia, in cui non ci fossero né l'ambasciata, né un consolato dell'Italia, egli potrà chiedere assistenza a un'ambasciata o a un consolato di un altro stato comunitario, ad esempio, della Germania, Francia, Spagna, etc. La novità è di estrema importanza, dopo i recenti fatti in Libia, in cui durante la fase iniziale degli scontri tra ribelli e regime di Gheddafi, i cittadini dell'Unione Europea erano ben 6000 nel Paese nordafricano, ma gli stati UE rappresentati erano appena otto. Già in quell'occasione vi è stato un coordinamento tra le rappresentanze dei vari stati membri, attraverso anche video-conferenze. Da oggi, però, grazie alle nuove misure, l'assistenza sarà diretta e potrà riguardare anche lo smarrimento o furto di documenti, o incidenti e reati commessi all'estero.
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