Le esportazioni della penisola italiana in territorio spagnolo, stando a quanto è emerso dai dati raccolti e pubblicati dall'ISTAT - ente pubblico di ricerca ovvero l'Istituto nazionale di statistica - sono state registrate per una somma totale pari a 19.885 milioni di euro: questo dato ha così messo in evidenza che durante il 2011 vi è stata una crescita pari all'1,5%. Ma analizziamo in dettaglio i dati e cerchiamo di capire quali sono state le materie più esportate dall'Italia verso la Spagna!
Rispetto l'anno precedente, i metalli ed i prodotti realizzati in metallo hanno segnato un +11,2% con una spesa pari a 2.565 milioni di euro. Gli stessi si sono piazzati in cima alla lista per quanto riguarda le esportazioni e, dunque, hanno rappresentato il 12,9% del totale delle vendite italiane sulla Spagna. In particolare, vediamo l'esportazione di ghisa, acciaio, ferro e eferroleghe che hanno portato ad un incremento del 32,7%; proseguendo, vediamo altri materiali come il rame e tubi, profilati e condotti in acciaio.
Proseguendo con la lista delle esportazioni, vediamo al secondo posto le sostanze chimiche ed i prodotti chimici, come per esempio i prodotti farmaceutici, che hanno segnato un 5,9% con un valore in euro pari a 2.373 milioni. Più precisamente, notiamo che 680 milioni di euro pe medicinali e prodotti di farmacia, mentre che 354 milioni di euro sono per le materie plastiche in forma primaria.
Nella graduatoria dell'esportazioni troviamo poi le macchine e tutte le apparecchiature meccaniche che però hanno subito una diminuzione pari al 3,5%, assestandosi così a 2.303 milioni di euro. Guardando nel dettaglio vediamo che l'interesse in questo settore è rivolto soprattutto alle attrezzature per la refrigerazione e ventilazione, rubinetteria, pompe e compressori, macchine per il sollevamento, macchine per imballaggi e per l'industria alimentare.
Alla quarta posizione, invece, troviamo piazzato il settore petrolifero che ha esportato nella penisola iberica per 2.207 milioni di euro, registrando dunque un calo pari al 14% rispetto l'anno precedente. Il settore tessile (incluso quello delle pelli e degli accessori), invece, si piazza alla quinta posizione con un aumento del business pari all'1,4% ed una somma di denaro pari a 2.205 milioni di euro.
E' stato mantenuto un andamento positivo per quanto concerne il settore legato al cuoio conciato e le pellicce preparate e tinte: negli ultimi anni, difatti, ha fatto segnare un aumento del 18,6%. Va comunque messo in evidenza che i risultati ed i dati ottenuti in questo settore, pur avendo un valore non eccessivamente elevato, ha portato ad una crescita rilevante che è stata compiuta nel giro di solo un anno. Nel complesso, dunque, è possibile affermare che la penisola italiana ha comunque un buon rapporto con la Spagna per quanto concerne le esportazioni di prodotti di vario tipo, a partire da quelle connesse al settore primario-secondario passando poi terziario per arrivare poi all'abbigliamento. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
Studio Legale e di consulenza aziendale in Spagna
Ana Fernandez & Geval
Indirizzo: Calle General Urrutia, 75 - 7A - 46013 Valencia (Spagna)
Tel: +39 0861 18 86 156
Email: abogadafernandez@nonbisinidem.com
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Rispetto l'anno precedente, i metalli ed i prodotti realizzati in metallo hanno segnato un +11,2% con una spesa pari a 2.565 milioni di euro. Gli stessi si sono piazzati in cima alla lista per quanto riguarda le esportazioni e, dunque, hanno rappresentato il 12,9% del totale delle vendite italiane sulla Spagna. In particolare, vediamo l'esportazione di ghisa, acciaio, ferro e eferroleghe che hanno portato ad un incremento del 32,7%; proseguendo, vediamo altri materiali come il rame e tubi, profilati e condotti in acciaio.
Proseguendo con la lista delle esportazioni, vediamo al secondo posto le sostanze chimiche ed i prodotti chimici, come per esempio i prodotti farmaceutici, che hanno segnato un 5,9% con un valore in euro pari a 2.373 milioni. Più precisamente, notiamo che 680 milioni di euro pe medicinali e prodotti di farmacia, mentre che 354 milioni di euro sono per le materie plastiche in forma primaria.
Nella graduatoria dell'esportazioni troviamo poi le macchine e tutte le apparecchiature meccaniche che però hanno subito una diminuzione pari al 3,5%, assestandosi così a 2.303 milioni di euro. Guardando nel dettaglio vediamo che l'interesse in questo settore è rivolto soprattutto alle attrezzature per la refrigerazione e ventilazione, rubinetteria, pompe e compressori, macchine per il sollevamento, macchine per imballaggi e per l'industria alimentare.
Alla quarta posizione, invece, troviamo piazzato il settore petrolifero che ha esportato nella penisola iberica per 2.207 milioni di euro, registrando dunque un calo pari al 14% rispetto l'anno precedente. Il settore tessile (incluso quello delle pelli e degli accessori), invece, si piazza alla quinta posizione con un aumento del business pari all'1,4% ed una somma di denaro pari a 2.205 milioni di euro.
E' stato mantenuto un andamento positivo per quanto concerne il settore legato al cuoio conciato e le pellicce preparate e tinte: negli ultimi anni, difatti, ha fatto segnare un aumento del 18,6%. Va comunque messo in evidenza che i risultati ed i dati ottenuti in questo settore, pur avendo un valore non eccessivamente elevato, ha portato ad una crescita rilevante che è stata compiuta nel giro di solo un anno. Nel complesso, dunque, è possibile affermare che la penisola italiana ha comunque un buon rapporto con la Spagna per quanto concerne le esportazioni di prodotti di vario tipo, a partire da quelle connesse al settore primario-secondario passando poi terziario per arrivare poi all'abbigliamento. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
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