di Antonella Aloia - Il Decreto Lavoro 28 giugno 2013 n. 76, convertito dalla Legge 99/2013 entrata in vigore il 23 agosto 2013, recante "primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di imposta sul valore aggiunto (Iva) e altre misure finanziarie urgenti", introduce importanti novità destinate a contrastare il fenomeno della disoccupazione, nonché a promuovere la semplificazione e razionalizzazione di una serie di istituti lavoristici.
Quali le novità? In via esemplificativa:
-un incentivo per i datori di lavoro che assumano, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, giovani tra i 18 e 29 anni, privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e di un diploma di scuola media superiore o professionale. L'incentivo, di importo pari a 650,00 Euro mensili per lavoratore, deve essere corrisposto per un periodo di 18 mesi. In caso di trasformazione con contratto a tempo indeterminato, alla quale deve corrispondere un'ulteriore assunzione di lavoratore con contratto di lavoro dipendente, il periodo di incentivazione è pari a 12 mesi;
-in materia di apprendistato, viene demandato alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, l'adozione, entro il 30 settembre 2013, di linee guida al fine di rendere la relativa disciplina più uniforme sull'intero territorio nazionale;
-borse di tirocinio formativo destinate ai giovani tra i 18 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non partecipano ad alcuna attività di formazione, residenti e/o domiciliati nelle Regioni del Mezzogiorno; al fine di promuovere l'alternanza tra studio e lavoro sono stati previsti, altresì, tirocini per studenti universitari o di scuole superiori;
-al fine di favorire l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità giovanile, l'attivazione di misure nei territori del Mezzogiorno mediante versamento di risorse da parte del Ministero dell'Economia e delle finanze all'entrata del bilancio dello Stato;
-l'istituzione, presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di una struttura di missione con compiti propositivi e istruttori, destinata a garantire e a promuovere la realizzazione delle politiche occupazionali; altresì viene introdotta la cd. "banca dati delle politiche attive e passive", volta a raccogliere le informazioni concernenti i soggetti da collocare nel mercato del lavoro e i servizi erogati;
-con riguardo ai contratti a termine, si ha una riduzione dell'intervallo di tempo intercorrente tra un contratto di assunzione a tempo determinato e il suo rinnovo: 10 giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata fino ai sei mesi, ovvero 20 giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata superiore; inoltre il contratto a termine "acausale" può durare 12 mesi ed essere prorogato;
-per il datore di lavoro che assuma a tempo pieno e indeterminato lavoratori fruitori dell'aspi (assicurazione sociale per l'impiego), la concessione di un contributo mensile pari al 50% dell'indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore;
-specifiche misure rivolte agli enti di previdenza di diritto privato, al fine di destinare risorse aggiuntive all'ingresso dei giovani professionisti nel mercato del lavoro e delle professioni;
-con riguardo al lavoro intermittente o a chiamata, è previsto un tetto massimo di 400 giorni in tre anni, al termine del quale il lavoro si trasforma a tempo pieno e indeterminato; sono esclusi i settori del turismo, del commercio e dello spettacolo;
-blocco dell'aumento dell'aliquota Iva fino al primo ottobre, dal 21% al 22%;
-stanziamento di risorse destinate a incentivare l'occupazione di disabili, detenuti, extracomunitari.
Queste e altre le novità introdotte dal decreto lavoro. Sta di fatto che sono stati stanziati circa 800 milioni di Euro per incentivare l'occupazione giovanile. E se a questi 800 milioni potessero aggiungersi meno raccomandazioni e maggiore meritocrazia? Staremo a vedere.
Antonella Aloia
Decreto Lavoro (n.76/2013) testo coordinato con le modifiche introdotte dalla legge di conversione (n.99/2013)