Nel capoluogo ligure, un senzatetto quattro anni fa rubò in un market un pezzo di formaggio e una confezione di wurstel per un controvalore di quattro euro e sette centesimi.
Nonostante l'accusa avesse chiesto di derubricare il reato in un tentativo di furto spinto dalla necessità e di condannare l'autore al pagamento di una multa di cento euro, la Corte d'Appello di Genova ha confermato la pena inflitta in primo grado, ossia la condanna a sei mesi di reclusione e ad una multa di centosessanta euro.
E non è un caso isolato: a gennaio il gip, accogliendo l'opposizione dei legali di un supermercato e nonostante l'accusa avesse chiesto l'archiviazione in considerazione della lieve entità del danno, aveva disposto che il PM formulasse l'imputazione a carico di un genovese accusato di avere sottratto una scatola di cioccolatini in un esercizio commerciale.
Se le associazioni che si occupano dei clochard sottolineano come l'emergenza senzatetto stia assumendo dimensioni sempre maggiori e se da più parti si invoca la certezza della pena di fronte a delitti particolarmente efferati, sentenze di condanna a fronte di reati bagatellari sono destinate a suscitare un dibattito a livello politico e di opinione pubblica.
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