Avv. P. Francesca Micolucci - Dopo tanta incertezza, l'ordine dei medici si è pronunciato su un argomento che ultimamente, e con una certa frequenza, ha tenuto banco: ossia la possibilità per il medico di sconsigliare un vaccino.
Negli ultimi anni, dopo numerose polemiche e le diverse prese di posizione del Ministero della Salute, dell'Istituto Superiore di Sanità e delle Regioni, anche l'Ordine dei Medici si è pronunciato in merito.
La Federazione degli Ordine dei medici (Fnomceo) ha affermato che: "Il consiglio di non vaccinarsi, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica"; di conseguenza la scelta del medico di sconsigliare il vaccino, può essere rischiosa. Difatti in casi estremi questa può portare addirittura alla radiazione del sanitario (leggi: "Medici: radiato chi sconsiglia i vaccini").
Perché è importante il vaccino?
La Federazione, quindi, si schiera contro i medici che sconsigliano i vaccini e sceglie di promulgare un documento con cui sintetizza le ragioni per cui il vaccino, non è solo importante per l'uomo, ma costituisce uno strumento di prevenzione delle malattie.
Secondo i dati dell'OMS le vaccinazioni hanno sensibilmente ridotto i decessi per malattie infettive fino a 2-3 milioni di casi, comprese malattie come rosolia, pertosse, poliomielite, tetano, difterite, meningite causate da meningococco, pneumococco ed emofilo[1].
Il documento in questione, però, è andato ben oltre; ha suggerito delle strategie che hanno come obbiettivo quello di aumentare la copertura dei vaccini, visto il calo preoccupante che negli ultimi anni si è verificato.
Per queste ragioni, spiega la Federazione il vaccino è importante per la popolazione in generale.
Quando il medico può sconsigliare il vaccino?
Nel documento, la Federazione dell'Ordine dei medici, oltre a prevedere la radiazione per il medico che sconsiglia il vaccino, ha affermato che il vaccino può essere sconsigliato "solo in casi specifici, quali ad esempio determinati status di deficit immunitario".
Il documento ha innanzitutto, come precedentemente accennato, ricordato l'importanza che i vaccini hanno avuto nello sconfiggere molte delle malattie presenti nel nostro pianeta; nonostante questo, però, i vaccini sono spesso finiti sotto attacco. Le ragioni di questi attacchi sono svariate; innanzitutto vi è una irrazionalità diffusa nei confronti dei dati scientifici che, invece di rassicurare, sembrano al contrario rafforzare le persone diffidenti nel preesistente giudizio.
In secondo luogo, vi è l'uso esteso di internet, in cui prevalgono informazioni contraddittorie e antiscientifiche, che non fanno altro che creare confusione in soggetti con pregiudizi.
Molto spesso vi è un eccessivo allarmismo che fa dimenticare i progressi della medicina, soprattutto in tema di prevenzione delle epidemie proprio attraverso vaccinazioni di massa per malattie che si credevano non debellabili.
Conclusioni
Per queste ragioni Fnomceo propone una serie di azioni. Innanzitutto quella di intensificare la campagna per l'adesione del personale sanitario alla vaccinazione. Poi di "riconfermare l'obbligo dei medici di collaborare all'attuazione dei provvedimenti di sanità pubblica". Di migliorare la comunicazione nei confronti degli utenti e garantire campagne omogenee a livello nazionale. Ma anche di chiamare i non vaccinati quando compiono i 18 anni per raccogliere il loro orientamento decisionale. Inoltre si sollecitano il ministero e le autorità competenti a presentarsi in giudizio quando ci sono decisioni del giudice che mettono in relazione la vaccinazione con malattie come l'autismo.
[1] Ogni volta che le coperture vaccinali diminuiscono si rischia che le malattie prevenibili con le vaccinazioni ricompaiano. L'analisi sul profilo rischi-benefici dei vaccini è pienamente favorevole; mantenere la fiducia delle famiglie in questo fondamentale strumento di salute è quindi importante per tutte le strutture sanitarie
• Foto: 123rf.com