Alle molte criticità già segnalate dai relatori, si sono aggiunti, infatti, infiniti quesiti sollevati dal pubblico: dai più tradizionali, quando ad esempio uno solo dei coniugi, in base al reddito andrà a portare in detrazione le spese sostenute alla mancata comunicazione dei dati anagrafici da parte dei condòmini, in tal senso inadempienti, e alla contestuale possibile non aggiornata situazione catastale. Sono state evidenziate anche questioni inerenti la separazione o il divorzio, nelle quali uno dei coniugi obbligato a pagare le spese, ma non più proprietario o comproprietario del bene, così come quelle nelle quali diversi eredi risultino comproprietari, ma solo uno di essi utilizza l'appartamento e sostiene le spese e tante altre casistiche degne di nota e di riflessione. Con il tempo, forse, tutti questi dati mancanti (ha evidenziato lo scrivente), potrebbero essere acquisiti da parte degli amministratori (Confamministrare ad esempio, già appena dopo le vacanze Natalizie ha messo a disposizione dei propri associati un modello idoneo a tale scopo), ma è il tempo stesso a risultare troppo ristretto prima della scadenza fissata. Il riferimento va alla alle nuove incombenze fiscali fissate dall'obbligatorio invio telematico, entro il prossimo 28 Febbraio, dei dati economici relativi agli interventi di recupero edilizio e di riqualificazione energetica eseguiti sulle parti comuni degli edifici. A ciò si deve aggiungere: che il decreto è stato reso ufficialmente pubblico solo il 20 dicembre; che, forse anche a causa del periodo "vacanziero", è trapelato da un'indagine svolta da Confabitare che almeno il 50% degli amministratori non è ancora oggi a conoscenza della normativa; che solo a fine mese di gennaio si sono conosciuti i dettagli interpretativi della norma da parte dell'Agenzia
delle Entrate; che il modello da presentarsi non è ancor oggi chiaro anche per gli operatori più informati; che comunque l'Agenzia non ha ancora pubblicato quello definitivo e che quindi anche le software house più diffuse non sono ancora in grado (a distanza di meno di 15 giorni dalla scadenza) di fornire gli strumenti per mettere in grado anche gli amministratori che avessero già tutti i dati necessari di adempiere al dovere.Probabilmente non si potrà sperare nella revoca del provvedimento, visto l'intento "primario" di poter fornire ai cittadini un 730 sempre più precompilato, ma sicuramente si potrebbe puntare almeno alla sospensione di eventuali sanzioni, così come avvenuto lo scorso anno a proposito dei tempi ristretti del nuovo obbligo di inoltro telematico delle CU.
Senza contare, altresì, la gravità della mancanza per gli amministratori di accesso a Entratel, costringendo gli stessi, potendo utilizzare solo "FiscoOnline", ad entrare ed uscire dal sistema digitando ogni volta il Pin per ognuno degli edifici amministrati, o a rivolgersi ad un intermediario abilitato, con costi comunque per i condomini-consumatori, i quali fra l'altro, nella gran parte dei casi, si recheranno ancora "anche" ai CAF o dal proprio commercialista per avere un conforto e maggiori certezze relativamente al "precompilato".
A parere di Confamministrare si potrebbe dire che, così come stanno le cose, quello degli ultimi due mesi potrebbe considerarsi un "allenamento" per gli amministratori e per i condòmini (almeno quelli ai quali gli stessi amministratori hanno già inviato una comunicazione in proposito), l'AdE potrebbe quindi dirci di aver sinora scherzato a fin di bene e che dall'anno prossimo si farà sul serio, con tutti più preparati, operatori e cittadini, anche quelli più reticenti a fornire i propri dati.
In tal senso si adopereranno, come confermato durante il convegno anche da Alberto Zanni (presidente di Confabitare) e Antonio Bruno (responsabile Regionale di Konsumer), le tre associazioni assieme, anche in forza del protocollo d'intesa da pochi giorni sottoscritto e che prevede una stretta collaborazione fra le tre sigle, utilizzando tutti i canali mediatici possibili e intercedendo anche direttamente nei confronti delle Istituzioni, seppur i tempi risultino molto stretti; ma è anche vero che solo in questi giorni la situazione è risultata più chiaramente "difficile" e di ciò non hanno indubbiamente colpa né gli amministratori, né i contribuenti, che dell'eventualmente errata azione dei primi potrebbero risentire.
Franco Pani
Presidente Nazionale Confamministrare e Resp. Centro Studi Condominiali di Confabitare
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