In ambito di recupero crediti si stima che il tempo minimo teorico per chiudere una pratica sia di 184 giorni ai quali vanno aggiunti dei lassi di tempo ulteriori tra i differenti passaggi. Dal punto di vista pratico si arriva invece, in alcuni tribunali italiani, alla bellezza di 691 giorni per la chiusura di un processo, che diventano addirittura 881 se si tratta di Giudice di Pace.
Sono inoltre costantemente pendenti in media oltre 1 milione di procedimenti civili legati al credito.
In questo contesto il miglioramento delle performance diventa un obiettivo fondamentale e l'avvocato gioca un ruolo decisivo.
Recupero crediti: i beni pignorabili e quelli non pignorabili
La legislazione definisce tra i beni del debitore quelli che possono essere pignorati e quelli "intoccabili".
Tra i beni pignorabili spiccano ovviamente i beni immobili, per i quali vigono due normative a seconda che il creditore sia pubblico o privato; nel secondo caso il pignoramento non ha limiti relativi né all' "unica casa" né al valore complessivo del debito come nel caso di debiti con lo Stato.
Prima del pignoramento dell'abitazione il creditore aggredirà sicuramente i beni ritenuti più facilmente vendibili e trasformabili in liquidità come beni mobili e conti correnti.
E' possibile infatti, oltre al pignoramento dei beni presso il debitore, anche quello presso terzi come nei casi di conti correnti bancari/postali, stipendi e pensioni, oggetto delle indagini patrimoniali convenzionate.
Anche in questi casi esistono dei vincoli: per quanto riguarda gli stipendi il limite resta quello di 1/5 che può aumentare fino ad un certo limite nel caso in cui i soggetti creditori appartengano a categorie differenti (Stato, privati, alimenti post-divorzio); dal lato pensioni viene definito pignorabile 1/5 della parte eccedente la base imponibile al netto del minimo di sostentamento che è uguale all'assegno sociale aumentato del 50% (€ 448,51 x 1,5= € 672,78); sui pignoramenti presso istituti bancari, nel caso di redditi da lavoro, vale la regola del triplo dell'assegno sociale.
Questi limiti sono stati introdotti dalla nuova riforma del codice di procedura civile (Art. 13, d.l. 27 giugno 2015, n. 83).
Tra i beni impignorabili invece, partendo dai beni mobili, troviamo tutto ciò che risulta essere indispensabile al debitore e alla sua famiglia per vivere, come i vestiti e la biancheria, i letti, i tavoli e le sedie necessarie per consumare i pasti, gli armadi, gli elettrodomestici come frigorifero, stufe e fornelli da cucina, lavatrice etc.; rientrano nel computo anche gli oggetti sacri o utili ad esercitare il proprio culto, l'anello nuziale o comunque i beni con particolare valore affettivo e morale.
Sempre riguardo al sostentamento non sono pignorabili i beni commestibili e combustibili necessari per un mese al mantenimento del soggetto e della sua famiglia o gli animali da compagnia purché non abbiano fini produttivi, alimentari e commerciali.
Il recupero giudiziale: le indagini patrimoniali
Tramite società specializzata in informazioni commerciali in possesso di licenza investigativa, come Abbrevia, è possibile conoscere diversi aspetti patrimoniali del debitore, dalla presenza di immobili intestati a quella di veicoli fino al rintraccio dei conti correnti, sia in territorio circoscritto che a livello nazionale.
Queste informazioni verificate sono in grado di offrire un ventaglio dei beni pignorabili e quindi presentare una valutazione sull'utilità di procedere in giudizio a seconda del soggetto analizzato, evitando quindi spese superflue e rendendo l'operato del legale efficace nella maggior parte dei casi.
Altra informazione interessante, nella sfera del pignoramento presso terzi come per quanto riguarda il rintraccio dei conti correnti bancari/postali, è quello riferito all'occupazione del soggetto, nel caso di persona fisica, che permette di mettere in atto il pignoramento nelle modalità sopra elencate.
Il livello di profondità dell'analisi è poi modulabile a seconda della necessità del legale e di riflesso dell'assistito, con l'obiettivo finale di migliorare le performance di recupero.
La Convenzione
Grazie alla collaborazione tra la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense e Abbrevia questi servizi rientrano ora nella neonata Convenzione, dedicata agli iscritti, che prevede condizioni agevolate sui servizi a valore aggiunto sia in ambito di indagini per recupero crediti che di investigazioni aziendali, private e difensive.Nicola Mascia - Abbrevia S.r.l.
Per scaricare la convenzione clicca qui.
• Foto: 123rf