Avv. Franco Gallo - A seguito delle notizie apparse in questi giorni, molti Ordini Forensi e lo stesso CNF hanno preso posizione nei confronti degli avvocati che offrono assistenza per azioni legali contro i medici impegnati nella cura dei pazienti affetti da Covid-19.
Il monito è chiaro: sanzioni disciplinari per i comportamenti che entrano in contrasto con il ruolo che l'avvocato è chiamato a svolgere.
Avvocati: elogio ai medici
[Torna su]
Non bisogna infatti dimenticare che i medici, in questi giorni, sono in prima linea a combattere contro l'epidemia, con turni massacranti, lontani dai propri cari, costretti a svolgere le più diverse mansioni per salvare vite umane, anche senza mezzi idonei. Tanti, peraltro, rinunciando a godersi la meritata pensione e decidendo di tornare sul campo per offrire il loro aiuto.
La lista è lunga, ma giusto per citarne qualcuno, ricordo il Dott. Giampiero Giron, che a dicembre compirà 86 anni e che, nonostante l'età e la pensione, è accanto ai medici che in questi giorni lottano negli ospedali per aiutare tutti noi, affermando "lo ritengo un dovere: a prescindere dall'età, in questa fase i medici possono fare la differenza. Anche se il mio giuramento di Ippocrate risale ormai a tanto tempo fa, non ha scadenza".
Le iniziative prese da alcuni legali rispetto all'operato dei sanitari gettano discredito sull'Avvocatura. Ma non bisogna dimenticare che si tratta di eccezioni, dalle quali l'intera categoria ha deciso di prendere le massime distanze.
L'avvocatura partecipa a questa tragedia nazionale e mondiale, con senso di responsabilità e vicinanza alle professioni sanitarie.
L'avvocato è "prima di tutto un cuore"
[Torna su]
Del resto, il "cencio nero" che portiamo sulle spalle ha un'altissima valenza. E il vero avvocato è quello descritto da Piero Calamandrei, che così scriveva:
"Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore.
Ma l'avvocato no. L'avvocato non può essere un puro logico, né un ironico scettico, l'avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere su di sé i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce.
L'avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione e di carità. Non credete agli avvocati quando, nei momenti di sconforto, vi dicono che al mondo non c'è giustizia.
In fondo al loro cuore essi sono convinti che è vero il contrario, che deve per forza esser vero il contrario: perché sanno dalla loro quotidiana esperienza delle miserie umane, che tutti gli afflitti sperano nella giustizia, che tutti ne sono assetati: e che tutti vedono nella toga il vigile simbolo di questa speranza...
Per questo amiamo la nostra toga: per questo vorremmo che, quando il giorno verrà, sulla nostra bara sia posto questo cencio nero, al quale siamo affezionati perché sappiamo che esso è servito a riasciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso, e, soprattutto, a ravvivare nei cuori umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia.
Beati coloro che soffrono per causa di giustizia... ma guai a coloro che fanno soffrire con atto di ingiustizia!
E, notate, di qualunque specie e grado di ingiustizia... perché accogliere una raccomandazione o una segnalazione, favorire particolarmente un amico a danno di un estraneo o di uno sconosciuto, usare un metro diverso nella valutazione del comportamento, o delle attitudini, o delle necessità degli uomini, è pur questo ingiustizia, è pur questo offesa al prossimo, è pur questo ribellione al comando divino."
Essere avvocato è impegno sociale
[Torna su]
Non sono frasi di un'altra epoca, perché se si riesce a capirne la valenza, esse ancora oggi sono fonte di ispirazione nello svolgimento della professione.
Anche nel mondo forense esistono delle eccezioni, che sono solo tali e che non è giusto che penalizzino l'intera categoria, contraddistinta da etica giuridica e morale.
Volendo ancora ricordare (a molti sconosciuto) il Calamandrei "solo là dove gli avvocati sono rispettati, sono onorati i giudici"; "dove si scredita l'avvocatura, colpita per prima è la dignità dei magistrati e resa assai più difficile ed angosciosa la loro missione di giustizia".
A noi viene attribuita una funzione sociale, già prevista nella Carta Costituzionale e ribadita nella legge professionale forense. Essere Avvocati è svolgere un servizio che richiede doti non comuni.
Serietà, diligenza e umiltà: sono caratteristiche senza tempo, che non possono essere relegate a piccole banalità e che devono fare parte del corredo minimo indispensabile per l'esercizio della professione forense.
Etica, rispetto e rettitudine: sono anch'esse caratteristiche senza tempo, che seppur non innate, bisogna coltivare, per il semplice motivo che se la professione forense si evolve, il cuore della professione rimarrà lo stesso.
Essere Avvocato è saper svolgere una professione troppo alta e qualificata per chi è invece troppo distaccato dal senso vero della giustizia.
Sant'Agostino scriveva "La giustizia è quella disposizione dell'animo che, mentre custodisce il bene comune, accorda a ciascun uomo la dignità che gli è propria".
Essere Avvocato è anche impegno sociale, condivisione della vita e dei drammi degli altri, sensibili alle problematiche sociali ed umanitarie, giacché come detto "Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l'avvocato no. … L'avvocato deve essere prima di tutto un cuore…….".
Leggi: "Coronavirus, la delibera del Cnf: "Sanzioni per chi specula sul dolore""
• Foto: 123rf.com