- Vittime COVID-19: i familiari intentano un'azione civile per i risarcimenti
- Indennizzi per 100 milioni di euro
- La documentazione sulle "gravissime omissioni" delle autorità
Vittime COVID-19: i familiari intentano un'azione civile per i risarcimenti
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Sarà il Tribunale di Roma a valutare l'operato del Governo nella gestione dell'emergenza COVID-19 e lo farà a seguito dell'istanza depositata da circa 500 famiglie di vittime del Coronavirus, tra cui una parte degli aderenti al Comitato "Noi Denunceremo - Verità e giustizia per le vittime di Covid-19" supportati dall'avvocato Consuelo Locati, legale rappresentante del Comitato.
L'azione civile, che si affianca a quella penale e agli esposti già presentati alla Procura di Bergamo, è rivolta contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero della Salute e, per i soli residenti, la Regione Lombardia presieduta da Attilio Fontana.
La mobilitazione è dovuta alle gravi omissioni durante la gestione della crisi rilevate dagli istanti nell'operato dell'autorità pubblica, a partire dall'impreparazione iniziale, dal presunto ritardo con cui è stato dichiarato lo stato d'emergenza, fino alle fasi successive in cui non sempre sarebbe stato ascoltato il parere del Comitato Tecnico Scientifico. Atteggiamenti che avrebbero provocato danni ingiusti meritevoli di risarcimento secondo i familiari delle 112 persone decedute.
Nonostante si tratti in prevalenza di famiglie provenienti dalle zone più colpite dal virus nei primi mesi del 2020, tra cui Bergamo, Brescia, Milano, Monza e Brianza, Como, Varese, Cremona e Lodi, ad agire in giudizio sono anche persone delle province di Roma, Matera, Palermo, Torino, Ravenna. Si tratta di un'azione particolarmente importante, in quanto potrebbe porsi come un vero e proprio apripista per future e nuove richieste di risarcimento in sede civile.
Indennizzi per 100 milioni di euro
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L'avvocato Consuelo Locati ha spiegato a a Fanpage.it come si tratti di circa 500 persone "che vogliono avere delle risposte rispetto a quanto accaduto, vogliono una risposta rispetto all'ammissione di responsabilità e rispetto all'indennizzo completo che deve esser dato. In base alle tabelle del Tribunale di Roma, abbiamo calcolato una richiesta di indennizzo per singola persona che va da 120mila fino a 310mila euro". Complessivamente, gli indennizzi arrivano dunque a 100 milioni di euro, distribuiti secondo precisi calcoli per ogni nucleo familiare.
Luca Fusco, presidente del Comitato "Noi Denunceremo" ha spiegato che il comitato non si costituirà parte civile, ma che fornirà ugualmente supporto agli istanti con gli scritti e documenti presentati alla Procura negli scorsi mesi: "Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo non sarebbero mai stati gli indennizzi ma la verità. Allo stesso tempo, abbiamo ritenuto opportuno mettere a disposizione dei nostri associati tutto il know-how del team dei nostri legali a cui potranno affidarsi a loro discrezione. Ci tengo a precisare che il comitato Noi Denunceremo vede in questa azione giudiziaria un chiaro atto politico. Un tentativo per tracciare una linea ben definita tra ciò che è considerato accettabile e ciò che non deve mai esserlo in alcun modo".
La documentazione sulle "gravissime omissioni" delle autorità
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In sede civile, gli istanti puntano a contestare "le gravissime omissioni delle autorità pubbliche regionali lombarde e centrali governative" che avrebbero contribuito alle quasi 70mila morti di Coronavirus nel nostro paese, stante una presunta negligenza criminale nella gestione dell'emergenza.
Tra queste, si evidenzia la riapertura dell'ospedale di Alzano Lombardo lo scorso 23 febbraio, poche ore dopo lo scoppio di un focolaio, ma anche la mancata tempestiva chiusura sia del comune di Alzano che del vicino comune di Nembro, nonostante le sollecitazioni degli esperti.
Alla base delle richieste è stata depositata una copiosa documentazione, contenente tra l'altro i verbali del Comitato Tecnico Scientifico, il piano pandemico del 2006 e quello del 2017 che si sono rivelati identici, lo studio del generale in pensione Pierpaolo Lunelli relativo proprio a quei piani pandemici e il noto dossier dei ricercatori dell'Oms a Venezia, in cui si parlava di gestione "improvvisata e caotica" dell'epidemia, poi misteriosamente scomparso dal sito dell'organizzazione e ricomparsi nel giro di un giorno.
L'avvocato Locati, che a causa di questo terribile virus ha perso suo padre, sottolinea come Governo e Regione siano "responsabili di aver violato le regole e di essere venuti meno ai loro doveri" rammentando come la legge obblighi l'Italia "ad adottare un piano nazionale adeguato e l'autorità regionale ad attuare un piano regionale adeguato". L'accertamento sulle responsabilità passa ora al vaglio del Tribunale.