- Passa la fiducia al Governo Conte
- Conte «Serve coesione di fronte ad una sfida epocale»
- Conte ai "volenterosi": «Chiediamo appoggio limpido»
- Riforma elettorale
Passa la fiducia al Governo Conte
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Il governo è salvo per un pelo. I voti a favore sono stati 156 e 140 i no (astenuti 16). Le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal Governo sulla proposta di risoluzione presentata dalla maggioranza, dopo le comunicazioni rese questa mattina dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si sono appena concluse. La chiama si è svolta subito dopo le 21. IV ha confermato l'astensione. La senatrice a vita Liliana Segre ha votato sì salutata dall'applauso dell'aula. Assenti i senatori a vita Renzo Piano e Carlo Rubbia alla prima chiama. Hanno votato sì alla prima chiama anche fedelissimi forzisti come Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi. La prima chiama si è conclusa con 153 voti. La seconda chiama si è conclusa alle 21:55 e la presidente Casellati ha dato il via al conteggio delle operazioni di voto tra le polemiche dopo il caos scoppiato attorno al senatore Ciampolillo arrivato in ritardo sulla seconda chiama (alla fine riammesso al voto). Conte subito dopo ha lasciato l'aula di palazzo Madama. La seduta si è interrotta alle ore 22:36.
Conte «Serve coesione di fronte ad una sfida epocale»
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Si era presentato in aula al Senato stamattina il premier con un intervento che ricalca quello di ieri alla Camera dei Deputati (leggi Crisi di governo 2021: Conte incassa la fiducia alla Camera), con qualche sottolineatura. Conte ha evidenziato quanto fatto dal governo e ribadito la necessità di coesione di fronte ad una «sfida epocale» come la pandemia. Per contro, nelle ultime settimane si è assistito a «continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza».
Conte ai "volenterosi": «Chiediamo appoggio limpido»
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Il presidente ha ribadito le difficoltà a «governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza». Ed ha rinnovato, nel contempo, l'appello ai volenterosi. Chiediamo un appoggio limpido, un appoggio trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. Certo i numeri sono importanti, oggi lo sono ancor di più. Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese ed è ancora più importante la qualità del progetto politico».
Riforma elettorale
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Il premier, in chiusura, ha speso parole anche sulla riforma della legge elettorale. In particolare sulla proposta del sistema proporzionale rifugge il premier le «interpretazioni maliziose. Negli anni passati - afferma - abbiamo subito una frantumazione della rappresentanza. Sono emersi nuovi processi, anche in maniera dirompente, non possiamo fare una legge che costringa forze così diverse. Questo artificio contribuirebbe all'instabilità politica, non stabilirebbe il quadro».
• Foto: senato.it