- Malfunzionamento dei sistemi informatici e telematici
- Pct, la denuncia dell'Aiga
- Aiga, il presidente De Angelis: «Situazione imbarazzante»
Malfunzionamento dei sistemi informatici e telematici
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L'Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) denuncia «l'imbarazzante situazione in cui versa il sistema la professione forense mortificata sempre di più anche attraverso il malfunzionamento dei sistemi informatici e telematici che nonostante siano stati introdotti al fine di facilitare e snellire molti passaggi processuali, non sempre sono delimitati nel tempo e, con la pretesa di installare modifiche correttive e migliorative sui sistemi telematici, finiscono per rendere sostanzialmente indisponibili tutti i servizi informatici». Una denuncia quella dell'Aiga che riguarda il processo civile, ma che trova il suo corrispettivo anche nel caso dei penalisti (vedi anche Penalisti: stop all'obbligo del deposito telematico), come denunciato dopo tante disfunzioni dall'Unione delle camere penali italiane scrive al ministero della giustizia e Capo Dipartimento dell'Amministrazione Giudiziaria.
Pct, la denuncia dell'Aiga
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I giovani avvocati, in una nota, denunciano le continue interruzioni, che si verificano da mesi, al Portale dei Servizi Telematici. Interruzioni che «comportano un costante e continuo disagio per gli avvocati, costretti a riorganizzare e rimodulare il lavoro quotidiano. Un ulteriore aggravio, in aggiunta al già difficile periodo storico in corso, che contribuisce a svilire la classe forense». Si tratta inoltre di disservizi non sempre sono delimitati nel tempo e, «con la pretesa di installare modifiche correttive e migliorative sui sistemi telematici, finiscono per rendere sostanzialmente indisponibili tutti i servizi informatici (aggiornamento fascicoli, pagamenti telematici, accesso al Portale Deposito atti Penali, ect..)».
Aiga, il presidente De Angelis: «Situazione imbarazzante»
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«È davvero imbarazzante assistere quotidianamente alla mortificazione della professione forense - chiarisce il Presidente Aiga Antonio De Angelis -anche attraverso il malfunzionamento dei sistemi informatici e telematici che, giova ribadirlo, sono stati introdotti al fine di facilitare e snellire molti passaggi processuali - episodi che «rendono maggiormente privo di concretezza il tanto acclamato Recovery Plan, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 13 gennaio ed i suoi ambiziosi obiettivi di digitalizzazione ed innovazione e legittima la Giovane Avvocatura a sostenere, ancora una volta e con maggiore vigore, l'assoluta inadeguatezza dell'attuale Ministro della Giustizia a ricoprire un ruolo di rilievo in uno Stato di Diritto».