Draghi e la riforma fiscale
[Torna su]
È stato letto come un silenzio assenso quello del presidente del consiglio Mario Draghi che, durante il discorso al Senato non ha fatto cenno alla proroga della sospensione delle notifiche fiscali. Tuttavia i 50 milioni di atti potrebbero essere spalmati su due anni. Eppure il premier, enunciando i punti principali dell'agenda del nuovo Esecutivo, ha parlato della necessità di affrontare riforme strutturali del Fisco e della Pubblica Amministrazione ma non ha fatto menzione della riscossione che sembra dunque non essere inserita tra le priorità.
Cartelle e avvisi in partenza dal primo marzo
[Torna su]
Quella intercorsa col decreto legge n. 7/2021, se non dovesse accadere nulla, sarebbe l'ultima sospensione dell'invio delle cartelle esattoriali e durerà fino al 28 febbraio. Dal 1° marzo sono in partenza 50 milioni di atti, nello specifico 34 milioni di cartelle esattoriali e 16 milioni di avvisi dell'Agenzia delle Entrate. Notifiche sospese per l'emergenza sanitaria e che non dovrebbero arrivare tutte insieme ma con uno scaglionamento in due anni. L'invio massiccio potrebbe nuocere infatti alla stessa Agenzia poichè sono già tanti i reclami e le richieste di chiarimenti da gestire che devono essere bilanciati dalla necessità di accedere agli uffici in modo limitato a causa delle restrizioni per la pandemia.
Pace fiscale o proroga?
[Torna su]
Trovare una soluzione spetta ora al nuovo governo che ha ricevuto in eredità dal precedente i 32 miliardi di euro di deficit aggiuntivo che avrebbero dovuto confluire nel decreto ristori 5. Certo i tempi di un'approvazione di quello che era stato annunciato come l'ultimo dei decreti ristori si sono maggiormente dilatati. L'ipotesi che prende maggiormente corpo sarebbe, dunque, quella di un'ulteriore proroga, di un altro mese o, come si era ipotizzato prima della crisi di governo, fino alla fine dello stato d'emergenza Covid, fissato al 30 aprile 2021.
Ancora, sul tema si insiste sulla pace fiscale. Soprattutto il leader della Lega, Salvini ha annunciato di voler proporre al nuovo governo "il saldo e stralcio, l'azzeramento delle cartelle inferiori ai 1000 euro degli anni passati". Non resta che attendere le scelte che devono arrivare in tempi brevi.