Vaccini Covid avvocatura
Siamo "all'assurdo di una vaccinazione a macchia di leopardo sul territorio nazionale, dove capita che gli avvocati siano già considerati categoria a rischio nelle Regioni Sicilia e Toscana e non invece altrove come, ad esempio, a Roma e nel Lazio, nonostante fin da dicembre abbiamo chiesto, sia come COA di Roma e sia come Unione degli Ordini Forensi del Lazio, di procedere alla vaccinazione degli iscritti quanto prima per assicurare continuità al servizio primario della Giustizia". A denunciare il paradosso sul fronte vaccini con riguardo all'avvocatura è il presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma, Antonino Galletti, in una nota indirizzata al ministro della giustizia, al ministro della salute e al presidente della regione Lazio.
"Sia a Palermo, sia a Firenze e sia a Roma, gli Avvocati svolgono le medesime attività professionali, frequentano aule d'udienza affollate, visitano i detenuti, incontrano una pluralità di assistiti, contribuiscono - come parte essenziale - a garantire la giurisdizione e il diritto di difesa oggetto di protezione finanche costituzionale" scrive Galletti.
Tuttavia, denuncia ancora il presidente del Coa romano, siamo "oramai al paradosso che un avvocato romano, che pure può essere chiamato a partecipare un'udienza in presenza a Palermo o a Firenze non è vaccinato, a differenza dei colleghi di quel Foro. Il punto dunque non è chi vaccinare prima e chi dopo fra le categorie a rischio e all'interno della medesima categoria fra le varie Regioni, ma procedere a un intervento organico che riguardi tutto in modo uniforme il territorio nazionale, per evitare che, almeno su temi delicati come questi, il diritto alla Salute e il diritto alla Giustizia, vi siano sperequazioni e si riproducano situazioni grottesche come quella già tante volte denunciata nei mesi scorsi relativa ai provvedimenti organizzativi ed alle linee guida assunte nei vari uffici giudiziari, dove ogni sezione, ufficio e finanche ogni singola cancelleria hanno dettato prescrizioni autonome e del tutto scollegate le une dalle altre".
Da qui la richiesta di "un autorevole ed urgente intervento delle autorità per dare finalmente l'abbrivio ad una campagna di vaccinazione volontaria contro il contagio da virus Covid-19" nei confronti di una categoria certamente a rischio come quella dell'avvocatura, nonché di tutti gli operatori del settore della Giustizia (magistrati e personale amministrativo).
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