- Incostituzionali le norme sui giudici ausiliari presso le Corti d'appello
- Magistratura onoraria, le critiche alla sentenza
- Magistratura onoraria, le richieste alla Cartabia
Incostituzionali le norme sui giudici ausiliari presso le Corti d'appello
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La sentenza n. 41/2021 della Corte costituzionale ha chiarito che le norme che hanno previsto, come magistrati onorari, i giudici ausiliari presso le Corti d'appello sono incostituzionali. Invece che fare chiarezza, la pronuncia n.41 del 2021 della Corte Costituzionale in materia di magistratura
onoraria (vedi anche Giudici onorari in appello incostituzionali) ha ulteriormente ingarbugliato la matassa. Adesso la presidente del Coordinamento Magistratura Giustizia di Pace Olga Rossella Barone e la presidente Magip Mariagiuseppina Spanò chiedono l'intervento della ministra alla Giustizia Marta Cartabia, in ultima analisi. Come chiariscono in una nota « La pronuncia della Corte Costituzionale, partendo da un distinguo tra i giudici ausiliari applicati illegittimamente nelle sezioni collegiali e i magistrati onorari, tra cui il gdp, legittimamente applicabili quali giudice monocratico, perde ancora una volta l'occasione di fare chiarezza e soprattutto di operare una linea di demarcazione chiara e netta tra la attuale magistratura in regime transitorio nei cui confronti lo Stato ha sbagliato, e i futuri magistrati onorari che rientrano nell'inquadramento normativo disposto dalla cd. Riforma Orlando proprio al fine di evitare il reiterarsi di nuove sacche di precariato».Magistratura onoraria, le critiche alla sentenza
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Secondo Magip e Coordinamento Magistratura Giustizia di Pace, la decisione presa «Non ha il coraggio di riconoscere la violazione di un diritto costituzionalmente garantito nei confronti di una categoria, nei cui confronti si è già operato la violazione delle norme comunitarie e nazionali, rischiando, peraltro, non solo sanzioni pecuniarie gravose da parte dell'Europa ma la possibilità di non accedere ai fondi europei del next Generation Eu per non essersi adeguati al regime di condizionalità, peggiorando l'efficienza del sistema giudiziario». A ciò si aggiunga che la dispersione delle professionalità acquisite «consentendo un miglior accesso alla giurisdizione da parte dei cittadini, in un approccio condiviso anche dall'unione europea
che riconosce il ruolo strategico di una giustizia facilmente accessibile». Ma soprattutto aumenta il carico di lavoro «sui riders della giustizia procrastinandone il benservito alla data del 2025, e limitandosi a suggerire di disporre un intervento (che anche noi ci aspettavamo chiaro e definitivo) per i futuri magistrati onorari».Magistratura onoraria, le richieste alla Cartabia
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L'ultimo barlume di speranza, dopo la sentenza della corte è «un atto di coraggio dal Ministro Cartabia affinché ponga fine a questo limbo di incertezze, stralciando la posizione dei magistrati in regime transitorio, intervenendo con una decretazione d'urgenza che nel rispetto dei principi costituzionali e della raccomandazione del 17 novembre 2010 del Comitato dei Ministri del Consiglio d'EuropaCM/Rec /2010/12, stante il riconoscimento di lavoratore eurounitario, inquadri economicamente e normativamente la categoria nei cui confronti lo Stato, rappresentato dai Governi che l'hanno preceduta, ha sbagliato».
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