- Riforma giustizia tributaria, la lettera ai ministri
- Riforma giustizia tributaria, il ruolo dei consigli nazionali
- Riforma giustizia tributaria, la richiesta di partecipazione
Riforma giustizia tributaria, la lettera ai ministri
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Avvocati e commercialisti vogliono essere partecipi del tavolo ministeriale che si sta occupando della riforma della giustizia tributaria. A chiederlo, in una lettera indirizzata sono Ministri della Giustizia, Marta Cartabia e dell'Economia, Daniele Franco, sono la presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense, Maria Masi, e dal presidente del Consiglio nazionale dei Commercialisti, Massimo Miani. Nella missiva si legge: «Vi chiediamo di poter contribuire direttamente ai lavori della Commissione con un rappresentante per ciascuno dei nostri Ordini professionali, così come avvenuto per l'Agenzia delle entrate, altra parte del giudizio tributario».
Una richiesta presentata seppur nella consapevolezza che nella «Commissione sono presenti illustri professionisti, docenti universitari e rappresentanti degli organi istituzionali che, in taluni casi, abbiamo anche l'onore di annoverare tra gli iscritti agli Ordini dei commercialisti e degli avvocati».
Riforma giustizia tributaria, il ruolo dei consigli nazionali
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Nella lettera i due presidenti ricordano di avere «preso atto degli obiettivi del Governo, che condividiamo, e, in particolare, della preoccupazione relativa ai tempi di trattazione dei ricorsi per cassazione e al notevole arretrato accumulatosi nel grado di legittimità che attualmente rappresentano le principali criticità del giudizio tributario, nonché del termine del 30 giugno entro il quale la Commissione dovrà presentare alla vostra attenzione una relazione sull'esito dei lavori e le proposte di intervento».
Masi e Miani ricordano i rispettivi ruoli dei Consigli nazionali «da anni impegnati, anche congiuntamente, nella predisposizione di analisi e proposte sulla Giustizia tributaria e ambirebbero a proseguire in questo lavoro anche nella costruzione della prossima riforma». Come esempio di lavoro congiunto tra avvocati e commercialisti si ricorda il "Massimario nazionale della Giustizia tributaria di merito".
Riforma giustizia tributaria, la richiesta di partecipazione
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Un percorso definito virtuoso che adesso potrebbe proseguire ad adiuvandum «al servizio del Paese e di questo Governo - chiariscono - avendo l'opportunità di essere concretamente e coerentemente ascoltati su proposte che promanino anche dagli enti rappresentativi delle nostre professioni, che costituiscono una delle parti necessarie del processo tributario». Parte da qui la richiesta di «partecipazione diretta dei due Consigli nazionali ai lavori della Commissione, con propri rappresentanti. Una richiesta che Masi e Miani definiscono «razionale e positiva anche per il miglior esito dei lavori - e che si augurano - possa essere condivisa».
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