- Rapporto 2021 sullo stato della democrazia e i diritti umani
- Azioni legittime dei governi hanno aggravato la situazione
- Il Rapporto 2021 del Segretario Generale
Rapporto 2021 sullo stato della democrazia e i diritti umani
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A Strasburgo l'11/05/2021, nell'ultimo rapporto annuale sullo stato della democrazia, i diritti umani e il governo di legge in tutta l'Europa, la Segretaria generale del Consiglio d'Europa di 47 nazioni, Marija Pej?inovi? Buri?, ha rilevato, si legge nel comunicato stampa ufficiale (sotto allegato), un "regresso evidente e preoccupante della democrazia".
I diversi organi del Consiglio d'Europa, il Rapporto annuale del Segretario generale e la Corte Europea dei diritti dell'uomo, sulla base dei risultati da questi rilevati, valutano gli sviluppi più recenti nell'ambito delle istituzioni politiche, dell'indipendenza giudiziaria, della libertà di espressione e di associazione, della dignità umana, dell'antidiscriminazione e della partecipazione democratica.
Azioni legittime dei governi hanno aggravato la situazione
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La stessa Segretaria afferma che: "In molti casi, i problemi a cui stiamo assistendo sono anteriori alla pandemia di coronavirus, ma non c'è dubbio che le azioni legittime intraprese dalle autorità nazionali in risposta al Covid-19 abbiano aggravato la situazione. Il pericolo è che la nostra cultura democratica non si riprenda completamente".
Monito per gli Stati Membri
Inoltre prosegue: "I nostri Stati membri devono ora fare una scelta. Possono continuare a consentire o facilitare questo regresso democratico oppure possono collaborare per invertire questa tendenza, rafforzare e rinnovare la democrazia europea e creare un ambiente in cui prosperano i diritti umani e lo Stato di diritto. Questa è l'opzione giusta per gli 830 milioni di persone che vivono nell'area del Consiglio d'Europa".
Il Rapporto 2021 del Segretario Generale
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Il rapporto incoraggia gli Stati membri ad avvalersi dei meccanismi esistenti e futuri del Consiglio d'Europa per affrontare molte delle sfide riscontrate, sulla base dei seguenti principi chiave:
- Le autorità nazionali dovrebbero ritornare ai principi democratici fondamentali e riconsiderare gli standard legali del Consiglio d'Europa, inclusa l'attuazione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo;
- Gli Stati membri dovrebbero abbracciare pienamente il multilateralismo incarnato dal Consiglio d'Europa da più di 70 anni;
- Le restrizioni e le misure relative anti Covid non devono essere solo necessarie e proporzionate, ma anche di durata limitata;
- Le autorità nazionali dovrebbero abbracciare la cultura democratica, riconoscendo i casi in cui le loro dichiarazioni, le loro attività o le loro leggi hanno, di fatto leso tale cultura, riducendo lo spazio civico, intimidendo o impedendo a individui, organizzazioni e ONG di esercitare la loro libertà di parola o di riunione, o escludendo le persone dalla partecipazione piena nella società.
Conclusioni
Si spera che i Governi, aderenti al Consiglio d'Europa, non violino le direttive, normative e risoluzioni Europee e considerino, nel legiferare, i diritti umani e la costituzionalità delle norme, non minando lo stato di diritto e non mettendo in pericolo la democrazia.
Scarica pdf comunicato stampa Consiglio Ue