- Le novità del Decreto assunzioni PA
- Sistemi di rafforzamento della capacità amministrativa
- Misure organizzative, transizione digitale e giustizia
- Decreto P.A., Brunetta: «Portale unico entro l'estate»
Le novità del Decreto assunzioni PA
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Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto sulle assunzioni nella pubblica amministrazione per gestire i fondi del Recovery. Si tratta di 24mila assunzioni ma a termine, con contratti di 36 mesi prorogabili al massimo fino al 2026, anno finale del Next generation Eu. Non ci troviamo di fronte ad un rafforzamento della P.A. strutturale. I candidati in futuro per i bandi di concorso delle pubbliche amministrazioni per assunzioni a tempo indeterminato avranno una riserva di posti destinata a chi abbia già avuto un contratto a tempo determinato legato all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La quota riservata sarà però del 40% e non del 50% come era previsto dalle bozze del decreto.
Sistemi di rafforzamento della capacità amministrativa
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In primis, il provvedimento stabilisce che per i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato si applica la riforma dei concorsi pubblici che prevede la valutazione dei titoli per le figure ad elevata specializzazione tecnica e la previsione della sola prova scritta digitale. La durata dei contratti sarà di 36 mesi, rinnovabili fino al 31 dicembre 2026 in relazione al raggiungimento degli obiettivi del Piano da parte delle amministrazioni assegnatarie dei progetti.
Per le alte specializzazioni (dottori di ricerca e le persone con esperienze documentate di almeno 2 anni in organizzazioni internazionali e dell'Unione europea) è prevista l'iscrizione in un apposito elenco sul "Portale del reclutamento".
Nel caso di professionisti ed esperti iscritti agli Albi, previsto l'inserimento sul "Portale del reclutamento" in un apposito elenco vincolato al possesso di determinati titoli di qualificazione professionale. Per degli incarichi di collaborazione, le amministrazioni dovranno chiamare almeno tre professionisti in ordine di graduatoria e scegliere a chi attribuire l'incarico sulla base di un colloquio. I criteri seguiti dovranno essere pubblicati sul sito internet delle amministrazioni competenti.
Il decreto fissa una riserva fino al 40 per cento di posti nei concorsi pubblici banditi dalle amministrazioni a favore di chi abbia svolto incarichi a tempo determinato per lavorare al PNRR. La Commissione europea, infatti, chiede che le competenze acquisite dalle pubbliche amministrazioni non vadano disperse dopo il 2026, ma che contribuiscano al rafforzamento della capacità amministrativa. Sono previsti, inoltre, percorsi di mobilità verticale per il personale della pubblica amministrazione, volti a valorizzare le conoscenze tecniche e le competenze di carattere trasversale (manageriale e gestionale) sviluppate dai dipendenti nel corso della propria attività lavorativa.
Per i giovani, si potenziano i canali di accesso qualificati, attraverso l'attuazione delle norme che prevedono la possibilità di stipulare contratti di apprendistato nella p.a.
Sono introdotti strumenti di supporto alle amministrazioni nell'attuazione del PNRR, fra cui il potenziamento delle funzioni di Formez PA, che dovrà fornire assistenza tecnica alle amministrazioni, e il rafforzamento della Scuola nazionale dell'amministrazione (SNA).
Per la realizzazione del sistema di coordinamento istituzionale, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo del PNRR, entro trenta giorni dall'entrata in vigore del decreto il Dipartimento della funzione pubblica indirà un concorso pubblico per il reclutamento di un contingente complessivo di 500 unità di personale non dirigenziale a tempo determinato per un periodo anche superiore a 36 mesi, ma non eccedente la durata di completamento del PNRR e comunque non oltre il 31 dicembre 2026.
Le figure reclutate saranno ripartite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, tra le amministrazioni centrali titolari degli interventi. Le graduatorie del concorso saranno efficaci per la durata di attuazione del Piano e sono oggetto di scorrimento in ragione di esigenze motivate fino a ulteriori 300 unità.
Per le attività di monitoraggio e rendicontazione del PNRR, il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato potrà avvalersi di un contingente di esperti di comprovata qualificazione professionale fino a un importo massimo di euro 50.000 lordi annui per singolo incarico, entro il limite di spesa complessivo di 250.000 euro per l'anno 2021 e di 500.000 euro per ciascuno degli anni 2022, 2023, 2024, 2025 e 2026. Le restanti amministrazioni potranno avvalersi di un analogo contingente, per un importo massimo di 50.000 euro lordi annui per singolo incarico, entro il limite di spesa complessivo di euro 4 milioni per l'anno 2021 e di 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023, 2024, 2025 e 2026.
Misure organizzative, transizione digitale e giustizia
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Come chiarisce il documento del Cdm a supporto alla transizione digitale, dell'innovazione e della cyber-sicurezza nella pubblica amministrazione, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio potrà avvalersi di un contingente di 268 nuovi esperti. Queste risorse aggiuntive andranno a rafforzare l'unità dedicata alla progettualità del PNRR e a costituire le sette squadre operative che supporteranno tutte le amministrazioni sul territorio. Fino al 31 dicembre 2026, inoltre, l'Agenzia per l'Italia digitale è autorizzata ad assumere a tempo determinato un contingente di personale di 67 unità.
Per assicurare la celere definizione dei procedimenti giudiziari, il Ministero della giustizia è autorizzato ad avviare le procedure di reclutamento di un contingente massimo di 16.500 unità di addetti all'Ufficio per il processo, nel periodo 2021-2024, in due scaglioni, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di 2 anni e 9 mesi per il primo scaglione e di 2 anni per il secondo. Analogamente, per assicurare la celere definizione dei processi pendenti al 31 dicembre 2019, la Giustizia amministrativa è autorizzata, in deroga alle norme vigenti, ad avviare le procedure di reclutamento, in due scaglioni, di un contingente massimo di 326 unità di addetti all'Ufficio per il processo.
Decreto P.A., Brunetta: «Portale unico entro l'estate»
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Il portale unico per il reclutamento della P.a. vedrà la luce entro l'estate con le prime funzionalità e poi andrà a regime, con il rilascio del sistema e la migrazione verso il cloud, entro il 2023. Parola del ministro alla funzione pubblica Renato Brunetta che ha anche annunciato che entro il 15 luglio sarà bandito «un concorso di idee rivolto a studenti o professionisti di grafica, design e arti visive che non abbiano compiuto 30 anni di età» per scegliere il logo. La funzionalità del portale è quella di essere «il luogo dove si realizzerà l'incontro tra domanda e offerta di lavoro pubblico - aggiunge, garantirà - massima digitalizzazione e la massima trasparenza di ogni selezione».
La piattaforma servirà ad inserire i curricula che, nel portale, saranno selezionati esperti disposti «a cambiare lavoro e lavorare nella Pa per la realizzazione del Pnrr». Tramite il portale le pubbliche amministrazioni potranno affidare incarichi di collaborazione a tempo a professionisti ed esperti e assumere a tempo determinato figure dotate di un'alta specializzazione, cioè che abbiano una laurea magistrale o specialistica e, in più, un dottorato di ricerca o un'esperienza di lavoro in enti internazionali o in organismi dell'Ue.
Brunetta poi, in relazione alla scelta di privilegiare i contratti a termine e l'inserimento di esperti esterni ai ranghi della pubblica amministrazione, ha riferito «Abbiamo una Pa con dirigenza ingessata, con poca mobilità orizzontale e verticale - da qui - abbiamo pensato che questa fosse la grande occasione per metterla in concorrenza con l'esterno». Si è stabilito di «reclutare dall'esterno alti livelli di dirigenza e che non ci fosse solo la progressione interna di carriera. Non abbiano nulla da temere i bravi funzionari e i dirigenti che già esistono nella Pa. Vogliamo che la dirigenza sia rafforzata nell'osmosi con l'esterno. Sarà un mercato efficiente, non chiuso: dovrà prevalere il merito - e, infine - la remunerazione dovrà essere all'altezza del mercato».
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